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MEDIO ORIENTE, RAID ISRAELIANI CONTRO BANCHE IN CISGIORDANIA, MISSILI SU GAZA

Militari israeliani in assetto da guerra hanno fatto irruzione questa mattina nella sede della banca di proprietà giordana ‘al-Ahli Bank’, a Nablus, mettendo a soqquadro i locali ma senza riuscire ad aprire le casseforti e le cassette di sicurezza; contestualmente, soldati di Tel Aviv sono entrati in alcune agenzie di cambio a Nablus, Tulkarm e Ramallah, sequestrando computer e contanti.

Le autorità israeliane hanno giustificato l’operazione sostenendo che si tratta di controlli per eliminare “le infrastrutture finanziarie delle organizzazioni terroristiche”, accusando l’istituto bancario e gli uffici di cambio cisgiordani di finanziare, in sostanza, i gruppi estremistici palestinesi.

Secca smentita e proteste del gruppo giordano, secondo cui l’operazione israeliana non ha giustificazioni poiché ‘al-Ahli Bank’ “opera in Cisgiordania in virtù di un accordo tra Israele, Giordania e Autorità palestinese e sotto la supervisione delle autorità monetarie palestinesi”. O

perazioni israeliane, questa volta aeree, sono state effettuate nella prima mattina anche nella Striscia di Gaza, dove due missili sono stati sparati contro la casa di un alto esponente militare palestinese, ferendo una persona. Il militare e la famiglia avevano da poco lasciato l’abitazione. È, questo, l’ennesimo attacco dalla fine di giugno, allorché gruppi estremistici palestinesi hanno rapito il caporale israeliano Gilad Shalit. Da allora, i bombardamenti israeliani quasi quotidiani hanno mietuto nella Striscia di Gaza almeno 210 vittime tra i palestinesi.Misna