Mondo
Medio Oriente: Papa, basta, fermatevi
All’Angelus il Pontefice ricorda le migliaia di morti e feriti, le distruzioni: “davvero di pensa di costruire così un mondo migliore”
“Porto quotidianamente nel cuore, con dolore, la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele, dovuta alle ostilità in corso. Le migliaia di morti, di feriti, di sfollati, le immani distruzioni causano dolore, e questo con conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi, che vedono compromesso il loro futuro. Mi domando: davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo, davvero si pensa di raggiungere la pace?”. Così questa mattina Papa Francesco subito dopo la preghiera dell’Angelus si è rivolto dalla finestra del Palazzo Apostolico ai fedeli che erano in piazza San Pietro.
“Basta, per favore! Diciamo tutti noi: basta, per favore! Fermatevi! Incoraggio a continuare i negoziati per un immediato cessate il fuoco a Gaza e in tutta la regione, affinché gli ostaggi siano subito liberati e tornino dai loro cari che li aspettano con ansia, e la popolazione civile possa avere accesso sicuro ai dovuti e urgenti aiuti umanitari. E per favore non dimentichiamo la martoriata Ucraina, dove ogni giorno muoiono tanti. C’è tanto dolore là”, ha aggiunto ricordando poi che “il 5 marzo ricorre la seconda Giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e la non proliferazione. Quante risorse vengono sprecate per le spese militari che, a causa della situazione attuale, continuano tristemente ad aumentare! Auspico vivamente che la comunità internazionale comprenda che il disarmo è innanzitutto un dovere, il disamo è un dovere morale. Mettiamo questo in testa. E questo richiede il coraggio da parte di tutti i membri della grande famiglia delle Nazioni di passare dall’equilibrio della paura all’equilibrio della fiducia”. “Un saluto affettuoso rivolgo ai giovani ucraini che la Comunità di Sant’Egidio ha convocato sul tema “Vinci il male con il bene. Preghiera, poveri, pace – ha concluso il Papa. Cari giovani, grazie per il vostro impegno a favore di chi più soffre per la guerra. Grazie!”