Toscana

MEDIO ORIENTE, GAZA: PREOCCUPAZIONE PER GIORNALISTA RAPITO, BOMBA CONTRO INTERNET POINT

I familiari di Alan Johnston, 44 anni, il corrispondente dell’emittente britannica Bbc a Gaza rapito il 12 marzo scorso, hanno lanciato un appello “a chiunque abbia conoscenza della situazione e della sorte di Alan di contattare le autorità” dopo che ieri le Brigate del Tawahid e della Jihad (Monoteismo e Guerra Santa, un gruppo sinora assente dalla scena palestinese) ne ha annunciato la sua esecuzione. Secondo la Bbc e il ministro degli Interni dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Hani Kawasmeh, non vi sono elementi per confermare la rivendicazione. Mentre la diplomazia britannica ne sta indagando l’autenticità con la “massima urgenza”, le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, sul loro sito online scrivono che il messaggio potrebbe essere un espediente escogitato per esercitare pressioni sull’Anp. Secondo il ministro palestinese dell’Informazione Mustafa Barghuti, il sequestro rientrerebbe nel contesto della “criminale anarchia di sicurezza” dilagata recentemente. “Nostro figlio ha vissuto e lavorato in mezzo al popolo di Gaza negli ultimi tre anni per far conoscere al mondo che cosa avviene lì e noi chiediamo a tutti loro di aiutarci a mettere fine al nostro calvario” prosegue l’appello dei genitori di Johnson. A Gaza City intanto ieri ordigni esplosivi hanno danneggiato la libreria di un centro protestante, la ‘Protestant Holy Bible Society’, e un internet café. Le relazioni tra i musulmani e i cristiani (3000 su una popolazione di 1,5 milioni di palestinesi, prevalentemente musulmani) sono buone nella Striscia di Gaza e gli attacchi contro i siti cristiani sono rari, mentre negli ultimi mesi almeno 40 internet point e rivendite di videocassette sono stati fatti saltare in aria.

Misna