La fine di ogni violenza per raggiungere al più presto una tregua; la creazione di un corridoio umanitario; l’avvio di un reale dialogo tra le parti; l’interruzione immediata dell’embargo che colpisce la popolazione ormai stremata; l’intervento della comunità internazionale perché imponga il rispetto degli accordi internazionali e dei diritti umani: sono le richieste che arrivano da Gaza, formulate dalle associazioni Pax Christi Italia, Agesci Toscana Settore PNS, Batya, presenti in questi giorni in Israele e Palestina con una delegazione, in occasione della quarta ricorrenza della posa della prima lastra del muro di apartheid a Betlemme. La gravità degli eventi, dopo gli attacchi dell’esercito israeliano e i lanci di razzi kassam, secondo le associazioni non e’ stata correttamente riportata dai media italiani. Denunciano perciò il bombardamento di interi quartieri e il massacro, avvenuto in un territorio già stremato da mesi di embargo totale, di 118 palestinesi, tra cui numerosi bambini; la situazione ormai al collasso degli ospedali come ci racconta il parroco di Gaza – con l’impossibilita’ a far fronte alle centinaia di feriti, destinata a veder crescere il numero delle vittime; l’inadeguato intervento della comunità internazionale. Le associazioni italiane si associano anche alla voce delle organizzazioni israeliane per la pace Gush Shalom e Peace Now.Sir