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MEDIO ORIENTE, ESERCITO ISRAELE LASCIA JABALYA DOPO L’OPERAZIONE PIU’ CRUENTA NELLA STRISCIA

L’esercito israeliano ha completato oggi il segmento d’operazione dedicato al campo profughi di Jabalya, nell’estremo nord della Striscia di Gaza, alla ricerca delle postazioni dalle quali i militanti palestinesi lanciano i razzi Qassam contro la città israeliana di Sderot e contro le attigue comunità del Negev. In tal modo le forze armate israeliane si sono poste al di fuori dei centri abitati di Jabalya e Beit Lahya.

Questa mattina il Centro palestinese per i diritti umani (Palestinian Center for Human Rights) ha diffuso le prime notizie sull’azione dei tank e delle ruspe israeliane a Jabalya, dove sono state distrutte almeno 60 case, più altre 20 a Beit Lahya. In mattinata, inoltre, un altro palestinese di circa 20 anni d’età è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con i militari di Tel Aviv; sommati ai quattro morti di ieri, i 17 giorni dell’operazione ‘Giorni di pentimento’ avrebbero provocato finora 140 vittime tra i palestinesi (tra i quali più di 30 bambini), più almeno 5 tra gli israeliani, secondo fonti giornalistiche palestinesi; a detta della radio militare israeliana, i caduti sarebbero invece circa 130, mentre il quotidiano ‘Haaretz’ si limita a parlare di più di 100 morti, la maggior parte dei quali civili. L’operazione ‘Giorni di penitenza’, lanciata dal governo di Ariel Sharon per colpire le basi dalle quali i palestinesi lanciano i razzi Qassam contro i centri abitati in territorio israeliano, è considerata unanimemente la più cruenta mai effettuata dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall’inizio della Seconda Intifada, quattro anni fa.Misna