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MEDIO ORIENTE, CONTINUA OPERAZIONE MILITARE A GAZA, ANP DICHIARA STATO D’EMERGENZA

Si fa sempre più drammatica la situazione nei Territori, dove gli scontri legati all’operazione militare israeliana in corso proseguono senza sosta, tanto da spingere stamani l’esecutivo della Autorità nazionale palestinese (Anp) a proclamare lo stato di emergenza e a chiedere l’intervento internazionale. Con otto morti e un numero imprecisato di feriti la mattinata odierna è stata particolarmente cruenta, facendo salire a oltre 50 palestinesi morti il bilancio degli scontri avvenuti negli ultimi tre giorni a nord di Gaza, dove le forze israeliane sono impegnate nella cosiddetta Operazione ‘Giorni del Pentimento’. L’offensiva militare è stata ordinata direttamente dal primo ministro Ariel Sharon per contrastare il lancio dei razzi artigianali palestinesi Qassam verso la città di Sderot (Neghev settentrionale), dove mercoledi due bambini israeliani sono morti proprio in seguito al lancio di un missile. Carri armati e reparti corazzati israeliani nelle ultime ore hanno preso posizione intorno al campo profughi di Jabaliya, (da dove sarebbe partito il Qassam sparato su Sderot) in modo da creare a nord di Gaza una ‘Fascia di sicurezza’ profonda circa nove chilometri, più o meno il raggio di gittata dei razzi.

Nella nota diffusa dall’Anp, il governo palestinese spiega di aver deciso di dichiarare lo stato d’emergenza nei territori palestinesi “al fine di prestare soccorso della popolazione della Striscia di Gaza, vittima di efferati crimini commessi dall’esercito israeliano”. Il primo ministro palestinese Abu Ala (nome di battaglia di Ahmed Qorei) ha cancellato il viaggio previsto oggi in Russia e Turchia per presenziare la riunione del governo convocata d’urgenza. Denunciando quello che viene definito “il silenzio del mondo di fronte alla vastità dei crimini commessi”, il governo palestinese rivolge un appello al ‘quartetto di Madrid’ (i mediatori di Russia, Usa, Ue e Onu) perchè “intervenga immediatamente al fine di garantire la protezione del nostro popolo”.

Il comunicato rivolge anche un pressante appello alle organizzazioni umanitarie perchè portino aiuto soprattutto alla popolazione di Jabaliya, il campo profughi che è al centro dell’offensiva militare israeliana. Con più di 100.000 abitanti, Jabaliya è la più popolosa concentrazione di rifugiati palestinesi di tutto il Vicino Oriente. In un appello all’opinione pubblica internazionale, il presidente dell’Anp, Yasser Arafat ha accusato Israele di aver lanciato “un attacco selvaggio, criminale e inumano” e ha chiesto urgentemente l’intervento internazionale “per fermare questa operazione criminale e razzista”.Misna