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MEDIO ORIENTE, CONTINUA OFFENSIVA ISRAELE-LIBANO: OLTRE 50 CIVILI LIBANESI UCCISI
Continuano l’isolamento aereo, marittimo e terreste del Libano e i bombardamenti israeliani che, secondo le ultime stime provvisorie, avrebbero provocato 52 morti e oltre 100 feriti da quando ieri i guerriglieri Hezbollah hanno rapito due soldati israeliani e ne hanno uccisi otto. Tra le vittime libanesi, vi sono almeno 50 civili, di cui oltre 15 bambini. Dieci inoltre farebbero parte dello stesso nucleo familiare nel villaggio di Dweir e sette della stessa famiglia a Baflay.
Oltre a bombardare il sud del Libano, e in particolare la valle della Bekaa, gli israeliani hanno danneggiato oltre 20 ponti, bloccato i porti libanesi sostenendo che fossero usati per trasferire terroristi e armi alle organizzazioni terroristiche operanti in Libano – e bombardato l’aeroporto internazionale Rafik al-Hariri costringendo a dirottare i voli verso Cipro. Due ore dopo il bombardamento dell’aeroporto, un elicottero israeliano ha lanciato un missile contro il quartier generale della televisione libanese degli Hezbollah, al-Manar’, a Haret Hreik, sobborgo di Beirut, ferendo sei persone. Più tardi è stato colpito anche un ripetitore della tv a Baalbek, nell’est del Libano: una persona è morta e quattro sono state ferite.
Sono 11 invece i civili israeliani rimasti feriti dopo i tre razzi lanciati dai guerriglieri Hezbollah contro la città settentrionale israeliana di Safed, nell’Alta Galilea, a 20 chilometri dal confine con il Libano. Sono saliti a due i morti e a circa 80 i feriti israeliani in Galilea in seguito ai bombardamenti degli Hezbollah: una donna israeliana di settant’anni infatti è rimasta uccisa nella città di confine di Nahariya, dove altre 29 persone sono rimaste ferite.
E nell’Alta Galilea, vicino al confine con il Libano, sarebbero 300.000 gli israeliani nascosti nei rifugi. Al-Manar’ ha inoltre da poco dato la notizia di razzi e missili lanciati dai miliziani Hezbollah contro le posizioni israeliane sulle alture del Golan, il territorio siriano occupato da Israele dal 1967.