I cristiani sono pronti ed impegnati nella costruzione di un nuovo avvenire per il Medio Oriente dove sono radicati e di conseguenza rinunciano all’idea di emigrare nonostante le difficoltà cui devono fare fronte. È quanto si legge nel comunicato finale, diffuso oggi, della X Assemblea generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Cemo) che si è svolto a Paphos (Cipro) lo scorso 29 e 30 novembre sul tema, La moltitudine di quelli che avevano creduto era di un sol cuore. I rappresentanti della chiesa ortodossa ed ortodossa orientale, cattolica ed evangelica, sottolineano che l’unità dei cristiani resta l’obiettivo fondamentale del Cemo ma nel contempo ribadiscono alcuni punti a cuore alle Chiese. In particolare, nel comunicato, si chiede ai politici e alla comunità internazionale il rispetto dei diritti umani sacri come la libertà di pensiero, religiosa e di azione politica, la protezione dei luoghi santi e di culto e di mettere in atto ogni misura necessaria a proteggere i cristiani in tutti i Paesi mediorientali e del mondo. L’Assemblea, inoltre, conferma il suo appoggio al diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, in conformità al diritto internazionale. Davanti ai cambiamenti politici e costituzionali in atto in diversi Paesi della Regione il Cemo chiede che i principi relativi all’uguaglianza dei cittadini siano incorporati nelle costituzioni emergenti e resi effettivi. Il documento si chiude con l’appello all’unità dell’isola di Cipro, al rispetto e alla protezione dei diritti umani dei suoi abitanti, in particolare della libertà religiosa e di culto, ed il mantenimento delle chiese e monasteri che sono stati distrutti e profanati. (Sir)