La radiologia al servizio non solo della diagnosi, ma anche della terapia. Se ne è parlato questa mattina a Pisa in una apposita sessione del congresso nazionale sulla medicina predittiva, promosso dalla società medica interdisciplinare Promed Galileo.In particolare osserva Claudio Vignali, primario del reparto di radiologia all’ospedale unico della Versilia la radiologia può far molto nei soggetti concomplicanze vascolari del diabete mellito. Tecniche radiologiche guidano l’introduzione nel paziente di cateteri, consentendo la riapertura delle ostruzioni vascolari. Una terapia, questa, che si sostituisce all’intervento chirurgico e consente di salvare’ per almeno cinque anni sette pazienti su dieci con piede diabetico dall’amputazione dell’arto.Anche in questo caso, per il bene del malato, è utile una maggiore collaborazione tra medici di medicina generale, radiologo e diabetologo: non solo per individuare il pericolo’ che corre il paziente, ma anche per monitorare costantemente la sua storia clinica, perché, anche dopo la cura, il rischio è sempre latente’ e frequentemente si ripresenta.