Cultura & Società
Medici rachitici perché mal consigliati dai medici del tempo
Una ricerca che, nei primissimi anni, fu ampiamente documentata persino dalla Cnn. E che adesso si è concentrata sugli scheletri di nove piccoli principi fiorentini vissuti tra il XVI ed il XVII secolo.
Il rachitismo – spiegano gli esperti – è una patologia causata dalla vitamina D, che provoca l’indebolimento e la deformazione delle ossa. In genere è associata a condizioni di vita precarie in città sovraffollate, dove l’esposizione al sole era molto limitata. Ma i piccoli Medici sole ed acqua avrebbero potuto averne a volontà… se solo gli adulti che si occupavano di loro non fossero stati così protettivi. Fasciati dalla nascita, alimentati quasi esclusivamente con latte – eccezion fatta per qualche pappina a base di mela che di vitamina D ne contiene ben poca – rinchiusi tra le quattro mura delle sontuose residenze, a differenza dei loro coetanei, poveri, mocciosi, sudici ma felici e meglio… piazzati. I pediatri di oggi avrebbero bocciato senza appello i «colleghi» di qualche secolo fa. Consigliando ai regnanti, semmai, di alimentare i loro pargoli anche con uova e formaggi e di portarli nelle spiagge della costa toscana, per fare il pieno di sole, iodio, vitamina D.
Gli esami macroscopico e radiologico delle ossa ha mostrato che sei dei nove bambini presi in esame presentano segni evidenti di rachitismo: in particolare un incurvamento delle ossa di braccia e gambe, dovute al gattonamento e alla deambulazione su ossa estremamente malleabili. Uno dei bambini, Filippo (1577-1582) noto come don Filippo, mostra anche un anomalo allargamento della teca cranica, sempre conseguente al rachitismo.
I ricercatori ipotizzano che le stesse madri soffrissero di carenza di vitamina D, a causa delle loro ripetute gravidanze. Ad esempio Eleonora di Toledo (1522-1562), moglie di Cosimo I, mise al mondo ben 11 figli in 14 anni.
Nel Rinascimento – spiegano gli esperti – l’ideale di bellezza femminile imponeva un incarnato pallido e le donne di alto rango, per distinguersi dalle contadine che si abbronzavano la pelle durante i lavori nei campi, evitavano l’esposizione al sole, usando anche un pesante trucco, per mantenere la pelle bianchissima. Peggio per loro.