Si è svolta nei giorni scorsi, presso la sede provinciale dell’associazione in via Concini ad Arezzo, l’assemblea provinciale del Movimento cristiano lavoratori. Presenti i membri del consiglio provinciale eletti dal Congresso provinciale che si è celebrato lo scorso 24 ottobre. Nel corso dell’assemblea è stata eletta all’unanimità la nuova giunta provinciale. Roberto Tiezzi è stato confermato presidente; Maurizio Pagliani è il nuovo vice presidente vicario; Bruno Albiani vice presidente; Aldo Rossi segretario, Alberto Rossi, direttore amministrativo. Consiglieri sono stati nominati Roberto Milaneschi e Duilio Felici.«La difficilissima congiuntura sociale ed economica impone alle associazioni di ispirazione cattolica come la nostra uno sforzo sempre maggiore spiega Roberto Tiezzi di testimonianza e impegno in quei lavori che mettono al centro la persona e il rispetto di essa. La presenza dei nostri circoli in tutti i principali centri della provincia è la dimostrazione della sete di partecipazione attiva e della necessità di proporre, sui territori, punti di riferimento. Con l’elezione della nuova giunta vogliamo proseguire nella strada tracciata in questi quattro anni. Sicuramente ora ci tocca il lavoro più duro perché le esigenze della società sono mutate, ma vogliamo mantenere e rafforzare le aspettative di chi ha creduto in noi con chiari segnali in tutte le circostanze e i luoghi».Intanto l’Mcl aretino prende posizione in merito al provvedimenti sul terzo settore e alla mancata stabilizzazione del 5 per mille. «Il mondo del volontariato, ritenuto da questo governo strumento fondamentale per l’attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà spiega il movimento viene nel giro di pochi mesi, prima messo sotto severo controllo e poi lasciato senza quelle indispensabili risorse finanziarie che, milioni di italiani, con un semplice e libero gesto gli avrebbero voluto destinare». La presidenza provinciale Mcl nell’esprimere preoccupazione per questa scarsa lungimiranza politica invita le Istituzioni locali a farsi promotrici di tutte quelle iniziative ritenute necessarie, affinché il terzo settore possa continuare a svolgere «quel ruolo fondamentale di anello di congiunzione fra Stato e mercato, che tutte le forze politiche gli riconoscono».