Italia
Matrimonio, da novembre la nuova formula
Accolgo te invece che prendo te. Così cambia la formula dello scambio del consenso nella celebrazione del matrimonio. Ma è solo un esempio delle modifiche apportate dal Decreto di approvazione e di conferma dell’adattamento e della traduzione italiana della seconda edizione latina del Rito del matrimonio, emanato dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti lo scorso 29 aprile e reso noto il 19 maggio da mons. Giuseppe Betori, segretario generale Cei. «Si tratta di una revisione del rito esistente ha precisato mons. Betori con un adattamento alla situazione pastorale italiana, tenendo presente le diverse situazioni di coloro che chiedono di celebrare il matrimonio cristiano».
Tre sono le tipologie individuate cui corrispondono i tre capitoli dell’edizione italiana del Rito del matrimonio: «Il matrimonio tra persone che hanno già compiuto un significativo cammino di fede nella comunità parrocchiale. Quello richiesto da persone che, pur non avendo maturato un chiaro orientamento cristiano e non vivendo una piena appartenenza alla Chiesa, desiderano la celebrazione religiosa del matrimonio essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente la fede. Infine, il caso di matrimoni tra una parte cattolica e una non battezzata».