Lettere in redazione
Matrimoni e disastri» con comica finale
Ho visto il film «Matrimoni e altri disastri» che descrive una famiglia, piuttosto originale, con due figlie, generate da due padri diversi, conviventi con loro e con l’unica madre che le ha partorite e che alterna, a periodi, il proprio letto ora con l’uno ora con l’altro. Una delle due ragazze dona la propria castità ad un amico della sorella durante una vacanza prima del proprio matrimonio. Mentre l’altra sorella, alla vigilia di quelle nozze, va a letto con il futuro cognato, dopo aver cacciato di casa un amico gay sorpreso a baciarsi in strada con un uomo. La storia è raccontata in chiave ironica ma la comica finale mi è apparsa nei titoli di coda. Ove è stato scritto che la pellicola ha ottenuto il contributo statale per l’«alto valore culturale dell’opera».
Un valore che, francamente, non comprendo con quale metro sia stato misurato.
Non entro nel merito del film di Nina Di Majo che non ho visto. Mi limito a segnalare che la Commissione nazionale valutazione film della Cei lo qualifica come «futile e segnato da superficialità». Rilancio invece il suo interrogativo. Con quale criterio un film riceve il contributo per l’«interesse culturale»? La riforma del 2004, voluta dal ministro Urbani, ha in parte ridotto la discrezionalità delle commissioni di valutazione, ma scorrendo l’elenco dei beneficiati sorgono tanti dubbi. L’apposita commissione del Ministero dei beni culturali decide, con voti in centesimi, sostanzialmente su quattro parametri: valore del soggetto e della sceneggiatura, valore e componenti tecniche e tecnologiche, qualità/completezza e realizzabilità del progetto produttivo.
Nel 2009 sono stati ben 123 i film che hanno ottenuto il riconoscimento dello Stato e che permette poi di godere di cospicui crediti d’imposta (ad esempio finanziamenti corrispondenti al 7% degli incassi per i lungometraggi che abbiano ottenuto al botteghino incassi «da 10.329.138 a 20.700.000 euro»): 44 film di «interesse culturale», 31 opere prime o seconde, 28 cortometraggi di interesse culturale e 20 per lo sviluppo di sceneggiature. Tra questi, in 98 hanno anche ricevuto finanziamenti diretti, per un totale di 36 milioni di euro, di cui 24 milioni 900 mila euro a 27 film di interesse culturale e 9,6 milioni ad altrettante opere prime o seconde.