Associazioni e movimenti

Marradi, le 5 buone pratiche anti spreco alimentare

Il 20 marzo la presentazione del libro “La spesa nel carrello degli altri”

Nel centro Italia ogni settimana una famiglia spreca circa 640 grammi di cibo. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, che per evitare sprechi raccomanda 5 buone pratiche: fare e attenersi la lista della spesa; consumare prima il cibo fresco e deperibile; controllare bene le scadenze degli alimenti; congelare i cibi che non si possono mangiare a breve; valutare attentamente le quantità prima di cucinare e, nel caso di eccedenze, trovare la miglior ricetta di recupero.

Di spreco alimentare e strategie per evitarlo si parlerà il 20 marzo alle ore 18 nel ridotto del Teatro (viale della Repubblica ) a Marradi, durante la presentazione del libro “La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alimentare” (ed Baldini+Castoldi), di Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna, consigliere speciale del Sindaco di Bologna per le Politiche alimentari urbane e metropolitane e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, e Ilaria Pertot, docente all’Università di Trento. 

La presentazione del libro, alla presenza degli autori e condotta da Filippo Catani, organizzata dal Comune di Marradi e Sasso Agri Comes con il patrocinio del Ministero della Cultura e finanziato dall’Unione Europea, sarà anche l’occasione per lanciare la collaborazione tra due importanti progetti antisprecoSpreco Zero campagna permanente di sensibilizzazione in Italia sul tema, promossa da Last Minute Market impresa sociale e curata da Andrea Segrè, e La mensa che viaggia, campagna promossa dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze Ets che invita i cittadini e le aziende a contribuire con una donazione al servizio di recupero alimentare in mense, imprese, associazioni, punti vendita, e distribuzione pasti nelle strutture di accoglienza e nelle mense per i poveri. 


“Fare attenzione a non sprecare cibo è un comportamento di civiltà, che fa bene non solo al bilancio familiare ma anche alla società, all’economia e all’ambiente” commenta Maria Cristina Carratu assessore alla Cultura del Comune di Marradi. “Siamo orgogliosi di poter ospitare la presentazione di questo libro che contribuisce a una riflessione sulla necessità di azioni ancora più incisive della lotta antispreco, per il benessere di tutta la comunità”.

“Ogni giorno 15 persone, tra autisti, operatori e volontari, lavorano al servizio La mensa Che viaggia con l’obiettivo di recuperare cibo ancora di qualità ma non utilizzato, che altrimenti andrebbe buttato, per trasformarlo in piatti per i nostri ospiti” spiega Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. “Nel 2024 per esempio sono stati recuperati 34.500 chili di pane, 8.800 uova, 79.000 chili di frutta e verdura, 1200 litri di latte e 6.126 chili di pasta, che hanno permesso di cucinare 900 pasti quotidiani. La collaborazione con Last Minute Market non potrà che allargare questo circolo virtuoso”. 

A Firenze mezzi di Fondazione Caritas 365 giorni all’anno girano per la città raccogliendo cibo invenduto da supermercati, negozi e mense aziendali: frutta, verdura, pane, piatti pronti vengono recuperati e cucinati  e redistribuiti nelle mense Caritas e nelle strutture di accoglienza. Al progetto possono contribuire anche i singoli cittadini con una donazione: sul sito La mensa che viaggia, è possibile donare pacchetti da 25 euro (contribuendo alla manutenzione dei mezzi), 50 euro (contribuendo alla preparazione e il confezionamento di centinaia di pasti) o 120 euro (garantendo la consegna di cibo ad una famiglia in difficoltà per una settimana).

“Spreco alimentare e povertà sono intimamente correlati” afferma Andrea Segrè. “Nella spesa nel carrello degli altri andiamo oltre le statistiche raccontando tredici storie di ‘sopravvivenza alimentare’ per comprendere che la povertà non è solo quella economica, ma può essere educativa, sociale, lavorativa, tanto che nel nostro Paese emerge un generalizzato ‘impoverimento alimentare’. Anche se oggi si parla tanto di cibo sempre meno se ne conosce, o riconosce, il valore e di conseguenza si mangia peggio. Paradossalmente sono proprio le classi meno abbienti a sprecare di più: precisamente il 27% in più rispetto alla media nazionale. Abbassando drammaticamente il livello degli acquisti alimentari lo spreco in questo caso è addirittura ‘doppio’: il cibo spazzatura (basso costo e basso valore nutrizionale) o finisce come rifiuto alimentare o, se consumato, incide negativamente sulla salute. Non a caso sono proprio i più poveri a soffrire maggiormente delle patologie legate alla malnutrizione.