Toscana

MARGHERITA TOSCANA, NO A MODIFICA STATUTO SU CONVIVENZE

Sono due i punti del nuovo Statuto regionale bocciato dal Consiglio dei ministri di cui la Margherita toscana non accetterà modifiche: promozione dell’estensione del diritto di voto agli immigrati e riconoscimento di forme di convivenza diverse dalla famiglia tradizionale. Lo ha sottolineato in una conferenza stampa il segretario regionale del partito, Antonello Giacomelli, dicendo, inoltre, di riconoscere che, sui numerosi punti contestati dal governo, «ci sono elementi migliorativi su cui la Regione Toscana dovrebbe riflettere valutandone la fondatezza». «Credo – ha aggiunto – che si avrebbe un danno maggiore da un intervento della Corte costituzionale che non se vengono apportate correzioni al testo tramite un nuovo confronto tra Regione e governo».

Giacomelli, comunque, tra le finalità dello Statuto ha individuato «due punti precisi sui quali non saremo mai d’accordo a che vengano modificati: promozione dell’estensione del diritto di voto agli immigrati e riconoscimento della famiglia e delle altre forme di convivenza». «Entrambi gli aspetti sono di piena attenzione ai diritti delle persone, non c’è nessuna ambiguità – ha spiegato Giacomelli – perché, nello Statuto, la parte del riconoscimento della famiglia fondata sul matrimonio è separata dal riconoscimento di forme di convivenza diverse, che compare nel comma successivo. Il testo, parlando di convivenze, non fa nessuna equiparazione, non prelude a nessun scimmiottamento della famiglia fondata sul matrimonio». Per Giacomelli, la formula adottata dalla Regione Toscana «è rispettosa delle posizioni dei vescovi». Inoltre, secondo Giacomelli «l’impugnazione è stata inattesa ed infondata, e per molti versi, grave. Comunque, dobbiamo aspettare le motivazioni, attese all’inizio della prossima settimana, per fare una valutazione esatta». «Quello che temo, invece, sono i toni eccessivi ed il livello esagerato di conflittualità istituzionale a cui stiamo assistendo da dopo l’impugnazione – ha concluso il segretario della Margherita toscana – considerato che l’idea di federalismo è quella del dialogo, del confronto, in antitesi al conflitto istituzionale a cui assistiamo».

A proposito della legge elettorale Giacomelli mette le mani avanti da possibili intese trasversali: «Se dai principali sostenitori della nuova legge elettorale regionale, cioè Ds, Fi, An, partisse una proposta per slegare gli effetti di questa legge dall’approvazione definitiva dello statuto regionale, – ha dichiarato – ciò darebbe vita ad una nuova maggioranza consiliare, di cui la Margherita sarebbe all’opposizione». Giacomelli ne ha parlato in riferimento ad una discussione interna ai Ds, i quali, da quanto appreso, starebbero valutando se proporre di ritoccare il comma attuativo della legge regionale che lega gli effetti di questa alla definitiva approvazione dello statuto regionale. Giacomelli ha anche precisato, però, di «ritenere tutto ciò fantapolitica». «Non credo che avverrà come non credo ad inciuci o ad altre forme di interesse alla base della nuova legge elettorale», ha aggiunto. In consiglio regionale il gruppo della Margherita aveva votato a favore dello statuto regionale, poi impugnato dal governo, ma in precedenza aveva votato contro la legge elettorale distinguendosi insieme a chi si opponeva all’ abolizione del voto di preferenza. (ANSA).

Statuto, un pasticcio istituzionale