Italia

MARE: GOLETTA VERDE, LO METTONO A RISCHIO 132 FOCI FIUMI INQUINATE

(ASCA) – Stato di salute pessimo per i fiumi italiani che sono la maggiore fonte di inquinamento per le acque dei nostri mari. Su 169 punti critici “marini”, 132 sono rilevati alle foci di fiumi, l’87% delle quali sono risultate fortemente inquinate. è questo il bilancio finale di Goletta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane e presentata oggi. L’inquinamento da scarichi fognari rilevato dal laboratorio mobile di Goletta Verde è causato da un insufficiente o inesistente servizio di depurazione. Secondo i dati del rapporto “Blue Book 2009” di Utilitatis e Anea, il 30% degli italiani non può usufruire di un depuratore. La Regione in cui si registra il deficit maggiore è la Sicilia dove 2,3 milioni di persone scaricano i propri reflui direttamente nei fiumi o in mare senza alcun trattamento. A seguire la Lombardia e la Campania dove il servizio di depurazione non è garantito per 2,1 e 1,9 milioni di cittadini. Un deficit impiantistico, denuncia Legambiente, che ha determinato l’avvio, nel giugno 2009, di una procedura d’infrazione a parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia per la violazione della direttiva 1991/271/CE sul trattamento dei reflui urbani, e in particolare per il mancato adempimento da parte di ben 178 comuni italiani. Tra le regioni sotto accusa figurano la Sicilia, con 74 comuni tra cui diversi capoluoghi di provincia come Palermo, Catania, Messina, Ragusa, Caltanissetta e Agrigento; la Calabria con 32 comuni tra cui Reggio Calabria, Lamezia Terme e Crotone; in Campania figurano città come Napoli, Salerno, Avellino, Caserta e Benevento. “L’inquinamento del mare italiano causato dall’assenza di depuratori per 18 milioni di cittadini è davvero imbarazzante per il settimo paese più industrializzato al mondo – dichiara Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Rischiamo pesanti multe per la procedura d’infrazione sul mancato trattamento delle acque reflue, ma l’Europa non concederà condoni al nostro Paese, storicamente abituato a questo strumento che premia solo i furbi. Servono 30 miliardi di euro per completare la rete di fognatura e depurazione: il Governo e gli enti locali si attivino subito per trovare le risorse economiche necessarie a questa grande opera pubblica, anche per evitare di spendere inutilmente i soldi dei contribuenti per imperdonabili sanzioni comunitarie”.