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Marco Banchelli, di nuovo ambasciatore di pace e solidarietà in Nepal

«Ancora e nonostante tutto abbracciato da questa città, sempre uguale e sempre diversissima, che ogni volta mi sorprende avvolgendomi fin quasi allo stordimento, rivolgo anche a voi il saluto di Garuda. Un’antichissima divinità induista che richiama aspirazioni comuni a tutte le religioni (e non solo), soprattutto nella sua simbolica rappresentazione dell’uomo “che può volare e innalzarsi, verso i cieli divini”. Namastè!». È il primo messaggio che Marco Banchelli, ciclista sestese ambasciatore di pace, ha postato su Facebook al suo arrivo a Katmandu nel suo ennesimo viaggio in Nepal, dove si è recato per portare come sempre concreti segni di solidarietà a tanti amici, compresi i membri della piccola comunità cattolica locale. Lo abbiamo intervistato alla vigilia della partenza – dopo il saluto ricevuto in Consiglio regionale dal presidente Eugenio Giani – e nella chiacchierata è emersa anche una curiosità: l’Everest è alto poco meno di novemila metri e Monte Morello (che sovrasta Sesto Fiorentino) non arriva a mille, eppure le se si sottraesse la sua quota, la montagna più alta del mondo scenderebbe sotto gli ottomila. Ci sembra un’ottima metafora per sottolineare l’impegno di Marco verso quello che è ormai da tempo il suo secondo Paese.