(ASCA) – La Toscana taglia il 10% delle spese di funzionamento della Regione, sfido Tremonti a fare altrettanto con i Ministeri. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, parlando con i giornalisti a margine della presentazione delle linee guida per la finanziaria regionale. Rossi ha ribadito il giudizio di insostenibilita’ della manovra, sottolineando che Tremonti ci doveva pensare prima: i soldi buttati via sono stati tanti, dall’Alitalia all’abolizione dell’Ici sulla seconda casa per i redditi di fascia alta, dai soldi dati per le quote latte alla mancata gara per il digitale terrestre. Secondo Rossi la manovra andrà a penalizzare i cittadini con una riduzione del livello dei servizi finora garantiti.Con il bilancio, ha spiegato Rossi in aula, la Regione prevede una riduzione complessiva di spesa pari a 83 milioni 676 mila euro, di cui circa 58 milioni di spese di funzionamento. Nonostante si tratti di una cifra ragguardevole – ha detto Rossi – siamo ancora lontani dai 320 milioni di tagli che subiscono i trasferimenti statali alla Regione nel 2011. Per far fronte a questi tagli, la Regione punta su tre principi: Sobrietà, equità, riforme. Dunque la Toscana non aumenta le tasse, non taglia istruzione e sanita’ e mantiene gli investimenti. Abbiamo davanti mesi difficili – ha concluso il governatore – e mi auguro che tutte le Regioni, anche quelle di centrodestra come la Lombardia che hanno denunciato l’insostenibilità della manovra, riescano a strappare al governo impegni più equilibrati.Fare della Toscana un modello per la lotta all’evasione. è l’obiettivo del presidente della Regione Enrico Rossi, come uno dei modi per far fronte ai tagli imposti dalla manovra garantendo l’equità. Rossi ha ricordato i protocolli di intesa già sottoscritti dall’assessore al bilancio Riccardo Nencini con enti locali e Guardia di Finanza, sottolineando anche la necessità di far crescere una cultura positiva per la lotta all’evasione fiscale, su cui la Toscana deve diventare un modello. Tra le altre iniziative in questo senso che la Regione potrebbe intraprendere, ci sono il rafforzamento del patto anti-evazione con gli enti locali, l’attivazione di controlli incrociati e il potenziamento di canali di comunicazione verso i contribuenti per il bollo auto. Rossi ha anche ribadito la volontà della Regione di pensare a un nuovo ‘redditometrò, progetto per il quale sono già al lavoro gli uffici. L’obiettivo – ha detto Rossi – è di darsi un redditometro, una via toscana all’equità, piu’ raffinato rispetto al modello Isee, che prende in considerazione solo redditi e patrimonio. Oggi magari vediamo dipendenti o pensionati che pagano il ticket perché hanno un reddito superiore a 30 mila euro, mentre altri non lo pagano perché non dichiarano quel reddito ma poi hanno un tenore di vita molto più alto. A proposito dell’equità, Rossi ha rilevato che mentre gli operai della Eaton ricevono la lettera di licenziamento, si vedono cose che fanno accapponare la pelle, e, ha concluso rispondendo a una domanda dei giornalisti, con tutto il rispetto per Alessandro Profumo, che è una persona rispettabile, basterebbero due liquidazioni di quel tipo per mettere a posto i conti della Toscana.