Lettere in redazione
Manovra del governo, pagano sempre gli stessi
Governi di destra o di sinistra, caratterizzati da un unico comune denominatore in materia di politica economica: tagliare sul sicuro e lasciare indenni i poteri forti, le corporazioni, i santuari del potere finanziario. Infatti una caratteristica della Legge di Stabilità 2014 è la mancanza di qualsiasi riferimento alla lotta all’evasione ed alla corruzione, qualsiasi allusione al sistema degli appalti per lavori e forniture che notoriamente è fonte ed alimentazione di fenomeni corruttivi e di infiltrazioni criminali.
Non sono un’economista e non pretendo certo di avere la ricetta in tasca per risolvere i problemi del Paese, però sono convinto che solo una riforma radicale della spesa pubblica possa farci uscire dalla spirale in cui si avvitano tutti i governi: poiché devono racimolare soldi per tenere nei parametri europei il rapporto deficit/Pil finiscono per deprimere sempre più l’economia. E se il Pil non cresce, anzi arretra (ricordiamoci che sta al denominatore di quella frazione), è necessario di nuovo intervenire con dei tagli per abbassare il deficit. Il bilancio dello Stato supera abbondantemente gli 850 miliardi di spesa annua. Possibile che non si possa tagliare con criterio, riducendo tanti sprechi e inefficienze che sono sotto gli occhi di tutti? Ma per far questo occorre un governo con una maggioranza solida e – soprattutto – una classe di politici lungimiranti e coraggiosi.
Claudio Turrini