Questo è lo slogan lanciato dall’Unicef per la campagna globale di raccolta fondi avviata il cinque novembre a favore di tutti quei milioni di bambini che vengono continuamente colpiti dalla travolgente pestilenza del virus dell’Hiv. Lo scorso fine settimana numerosi comuni della Provincia di Arezzo hanno preso parte a questa iniziativa che si prefigge l’obiettivo di devolvere il ricavato degli esiti delle manifestazioni nella distribuzione di vaccini, acqua, cure sanitarie e istruzione in tutti i 157 paesi in via di sviluppo dove l’Unicef opera, contribuendo al movimento dei diritti dell’infanzia, indistintamente da dove vige uno statuto di pace o di guerra. Anche a Sansepolcro l’iniziativa ha fatto tappa e ha avuto come cornice Santa Fiora. L’Aids, quasi del tutto sotto controllo nei paesi ad alto reddito, è ormai al centro dell’attenzione internazionale da più di venti anni, ma l’impatto che questa malattia ha nei confronti della vita dei bambini non è stato ancora degnato della dovuta considerazione. L’Hiv continua a diffondersi in Africa, in modo particolare nell’area sub-sahariana, ma anche in Asia, seminando un numero sempre maggiore di vittime. Nel mondo sono più di due milioni i bambini sieropositivi di cui soltanto una minima percentuale ha accesso ai servizi sanitari necessari a salvaguardare il più a lungo possibile il loro diritto alla vita.Samuele Foni