Cultura & Società

Mangiare a Firenze, sei piatti da non perdere

Quali sono però i piatti tipici della cucina fiorentina? Ce ne sono alcuni che per ogni fiorentino che si rispetti sono imprescindibili.

La schiacciata

In Toscana e a Firenze in particolare la fama per i panini è cosa nota. Non possiamo non andare a Firenze e non assaggiare la famosa focaccia soffice all’olio, o schiacciata come si dice in Toscana per ricordare la sua forma appiattita. A Firenze generalmente la schiacciata si mangia calda e farcita, di norma coi tipici salumi toscani come prosciutto, salame, finocchiona. Si trova praticamente ovunque, dal fornaio al bar. E’ un vero must della cucina fiorentina, ma non è la sola.

Il lampredotto

Il lampredotto è la specialità tipicamente fiorentina, uno street food fatto da due fette di pane (semelle) riempite di interiora, nello specifico stomaco bovino. Il nome lampredotto deriva da lampreda, una grossa anguilla che una volta spopolava nel fiume Arno e il cui ricordo è rimasto per lo più nell’aspetto di questo piatto iconico. Il lampredotto viene servito asciutto o bagnato, in questo caso una parte del panino viene immerso nel pentolone e poi condito con una salsa verde e del piccante. A Firenze sono talmente creativi che, come racconta il food web magazine Deliziosooo.it sono inventati anche il lampredotto vegano, che non viene condito con la carne di bovino ma è fatto con seitan e funghi. Una scommessa tutta da provare!

La ribollita

Altro piatto da non mancare a Firenze è la ribollita, una delle zuppe toscane più famose che questo articolo ci spiega come preparare nel dettaglio. La ribollita è il tipico esempio di come gli avanzi siano sempre più buoni il giorno dopo. Il riutilizzo nasce come al solito da esigenze di economia domestica, in questo caso strettamente contadina visto che gli elementi principali della zuppa provengono direttamente dall’orto: fagioli cannellini e borlotti si uniscono alle tre sfumature di verde di cavolo nero, verza e cappuccio. E poi patate, carote, cipolla e pane raffermo, con un tocco opzionale di pomodoro e di pancetta come ci racconto lo chef dell’Osteria del Cinghiale Bianco.

Bistecca alla fiorentina

Se andiamo a Firenze la bistecca è sicuramente la regina della cucina. Si tratta di lombata di vitellone di razza chianina dalla caratteristica forma a “T” fatta sulla griglia. Il peso si aggira intorno al chilo-chilo e mezzo, l’altezza si eleva ai 5-6 centimetri.  La bistecca va tirata fuori dal frigo almeno 3-4 ore prima della cottura per evitare stress di temperatura, messa sulla griglia e girata una volta sola. Dovrebbero bastare pochi minuti per lato, senza dimenticare una fase di cottura in verticale. Va condita con olio, sale e pepe.

La trippa

Da assaggiare è sicuramente anche la trippa, un secondo piatto molto gustoso condito con salsa di pomodoro, prezzemolo, rosmarino e parmigiano grattugiato. La versione canonica prevede l’aggiunta di zampetto di vitello lessato per dare più sapore e consistenza. A un soffritto di cipolla, sedano, carota e aglio si aggiunge la trippa tagliata a striscioline. Dopo averla rosolata per bene, si fa cuocere per circa un’ora nella passata di pomodoro. Quando gli ingredienti si asciugano, si spolvera di formaggio e olio. Un po’ di pane sciocco (sciapo) e siamo pronti per la scarpetta.

Schiacciata fiorentina

Possiamo concludere con uno dei dolci più tipici della cucina fiorentina: la schiacciata con l’uva. Solitamente viene fatta nel periodo della vendemmia, da agosto ad ottobre. La protagonista qui è l’uva Canaiolo, una delle varietà autorizzate per il blend con il Sangiovese nel Chianti Classico. Gli acini sono aggiunti in una pasta di pane lievitata, aromatizzata all’olio e rosmarino. Dolce e salata allo stesso tempo, non ve la potete proprio perdere. Può essere accompagnata all’assaggio da un vino liquoroso toscano come il Vinsanto, o distillati particolari fiorentini che ben si sposano con questo tipo di dolce.