Prato
Mammoni e impegnati, ecco i giovani pratesi
di Damiano Fedeli
Mammoni ma non sempre per scelta. Otto su dieci vivono ancora con i genitori, ma nell’85% dei casi ambiscono a una vita più autonoma: il 69% di loro vorrebbe non uno ma più di un figlio e se diventassero presidenti della Regione si occuperebbero prima di tutto del lavoro (23%) e poi di lotta al caro vita (14%), criminalità (12%) e ambiente (12%), tematiche che sentono particolarmente urgenti.
È la fotografia dei giovani toscani di età compresa fra i 18 e i 30 anni realizzata dall’Irpet, l’Istituto per la programmazione economica della Toscana. Un’indagine effettuata su un campione di 4mila persone scelte in varie città toscane (Firenze, Camariore, Scandicci, Piombino e Prato) rappresentative di varie realtà sociali. Prato è stata scelta come distretto industriale: i giovani sentiti qui sono stati 800.
Proprio come area manifatturiera, Prato è quella che ha fatto rilevare il più elevato tasso di occupazione giovanile (59%), ma anche altro lato della medaglia la quota più bassa di popolazione studentesca e fra le più basse in regione di laureati o studenti universitari (37%): appena 47 su 100 pensano di proseguire dopo le superiori, contro una media toscana del 59%. I pratesi che lavorano sono per lo più impiegati (46,9%) e operai (36,1%), più basse della media regionale la medie dei lavoratori autonomi (15,5%) e anche segno della scarsa propensione da queste parti a puntare sui più giovani dei dirigenti (appena l’1,5%).
Nonostante, comunque, le alte percentuali d’impiego, proprio i pratesi sono quelli che, nella stragrande maggioranza dei casi l’80,3% vivono ancora con i propri genitori. Più o meno la stessa percentuale che avverte difficoltà occupazionali: una quota di sfiducia molto più alta che nel resto della regione, attribuita dai ricercatori Irpet alla crisi del tessile.
Altro fenomeno interessante che la ricerca ha colto è quello di una percentuale fra le più alte in Toscana quasi tre su dieci ne fanno parte di giovani pratesi impegnati in associazioni, di volontariato (6,1%), sportive (10,8%), religiose (6,1%, quota in cui sono compresi anche gli scout) o culturali (3,6%). Pur in un contesto di generale disinteresse, Prato è anche la realtà territoriale dove i giovani frequentano leggermente di più che altrove i partiti politici (1,9% contro l’1,4% di media toscana).
(dal numero 19 del 20 maggio 2007)