Nel mondo ancora 38 milioni di bambini nascono con il rischio di subire danni cerebrali a causa della carenza di iodio. Lo denuncia oggi l’Unicef, in un rapporto sui disturbi dovuti alla carenza di iodio, che è la principale causa singola di ritardo mentale. La carenza è infatti particolarmente dannosa in gravidanza, in quanto ritarda lo sviluppo cerebrale del feto, provocando deficit intellettuali, motori e di udito. Negli ultimi 20 anni si è lavorato molto sulla prevenzione, mettendo a disposizione sale iodato destinato al consumo umano ed animale. Grandi progressi sono stati fatti, dice Werner Schultink, direttore associato per la nutrizione dell’Unicef, molto resta però da fare affinché tutti i bambini siano sani. Vicini al traguardo della iodurazione universale del sale raggiunto dai Paesi più sviluppati, sono anche l’America Latina e i Caraibi (85% delle famiglie consuma sale iodato) e l’Asia orientale e il Pacifico (84%). Altre regioni incontrano però seri problemi, precisa il rapporto, che sottolinea alcuni principi guida: assicurare l’impegno politico dei governi; costruire collaborazioni tra governi, donatori e produttori di sale; garantire la disponibilità adeguata di sale; potenziare i sistemi di monitoraggio; mantenere una costante comunicazione ed educazione sul fenomeno.Sir