Lucca
Mai compromettere gli arcangeli e i santi con i soldi
Apro un giornale e mi trovo davanti una mega foto della chiesa di san Michele della nostra Città, con la scritta in alto a sinistra della foto, a caratteri cubitali, «LA TUA NUOVA BANCA» e, come se non bastasse, la stessa scritta in fondo alla foto, a destra.
La mia prima reazione: «Mio Dio, arriva lo IOR anche a Lucca! Con tutti i guai che ha avuto a Roma, si sta freschi». Ripresomi dallo choc, ho osservato meglio la pubblicità, ma non capivo ancorai, e mi è venuto un altro pensiero cattivo: «sta’ a vedere che la diocesi ha aperto una banca in san Michele». E qui lo sconforto era al massimo. Forse erano cambiati gli indirizzi liturgico-pastorali e quindi il tempio cittadino non era più dedicato a Dio, ma a Mammona, al dio denaro. Tutto può succedere nei tempi che viviamo, ma mi sembrava paradossale.
Dopo questi primi momenti di smarrimento, guardo e leggo più attentamente e vedo che si tratta di una nuova Cassa di Risparmio in città.
La cosa mi è parsa alquanto disgustosa: un messaggio dato in maniera sbagliata.
Possibile che non ci fosse un altro modo per farsi pubblicità? Andare a cercare una chiesa, quasi a far pensare che con le preghiere la banca funzionerà a dovere, non ricordando che «Dio e Mammona – Dio e il denaro» non possono andare a braccetto, neanche a Lucca. La cosa non ha mai funzionato.
Non c’erano proprio altre foto della Città da abbinare alla banca?
Poi, guarda caso, proprio la chiesa dedicata a san Michele. Una scelta discutibile. Il nome Michele significa «Chi è come Dio?»; e l’arcangelo Michele lottò contro satana. Per questo tiene la spada in mano. Il messaggio che si può cogliere è: «chi è come questa banca? Ci pensa l’arcangelo Michele a difenderla». Però potrebbe anche voler dire: «l’arcangelo che lotta contro mammona insieme all’esercito celeste». Non credo che l’arcangelo si metta a difendere una banca. Dalla Bibbia, almeno quella che uso io, non risulta.
Siamo sinceri, è una pubblicità offensiva nei confronti della Chiesa e dei cattolici lucchesi. Non è un messaggio innocuo. Anzi dà l’impressione che la Chiesa voglia sponsorizzare spiritualmente una banca od anche che la Chiesa voglia poggiarsi materialmente su quella banca. Un pessimo equivoco.
Possibile che non si potesse inventare una pubblicità più rispettosa?
E poi, non mettiamo a disagio i santi e gli arcangeli. Se la cavano faticosamente con gli uomini per le cose spirituali, figurarsi per le questioni dei soldi. Basti pensare che lo stesso Volto Santo ha avuto problemi per il suo tempietto in san Martino, tant’è che ha dovuto pregare i lucchesi perché tirassero fuori i soldi per ripararlo. È il colmo! Non noi che preghiamo Lui, ma Lui che prega noi! Siamo al non plus ultra.