Cultura & Società

«MAGDALENE SISTERS»: SINISCALCHI (LUMSA), «UN FILM IDEOLOGICO, NON DI DENUNCIA»

La 59ª Mostra del Cinema di Venezia si è conclusa con le polemiche che l’avevano inaugurata. Il Leone d’oro al film “Magdalene Sisters” dello scozzese Peter Mullan, infatti, contestata opera sulle condizioni di vita negli istituti religiosi irlandesi, che era stato proiettato nei primi giorni della rassegna suscitando infuocati dibattiti, ha riacceso la serata della premiazione, lasciando nell’ombra gli altri riconoscimenti.

Claudio Siniscalchi, docente di Cinema presso la Lumsa, Libera Università Maria SS.Assunta, e direttore del Festival Tertio Millennio, commenta: “Non entro nel merito della questione storica e della veridicità dei fatti narrati nel film; quello che interessa in questo caso è il modo in cui tali eventi sono stati rappresentati, il modo in cui si è voluto legare, in maniera radicale, faziosa ed assolutamente non obiettiva, una storia vera del passato, certamente da fare oggetto di critica e ripensamento, con l’oggi. Assistiamo, infatti, ad un tentativo di strumentalizzazione di quel passato per proporre un’aggressione che va ben oltre il fatto in sè e che si può riscontrare nelle continue e reiterate accuse che il regista ha lanciato alla Chiesa in tutte le conferenze stampa e ancora nella serata della premiazione. Non si può parlare, dunque, né di film di denuncia né di film che tenta di storicizzare un evento, bensì ci troviamo di fronte ad un tentativo di attualizzazione di quell’evento per una precisa e radicale presa di posizione ideologica. Si può dire che il presupposto del film sia giusto, ma il modo di presentarlo, che mira solo a stravolgere il significato dei fatti per leggerli secondo una posizione radicale e contraria del regista alla Chiesa, assolutamente no”.Sir