Cultura & Società

Madonna della Querce: la fonte che fermò l’incendio

Il vasto territorio della diocesi di San Miniato accoglie anche la parrocchia rurale di Querce che conta, più o meno, 750 abitanti. Sorta ufficialmente il 30 ottobre 1663, questa comunità parrocchiale è posta nel comune di Fucecchio, in provincia di Firenze.

Quanto sia suggestivo il luogo e l’ambiente naturale che la circonda traspare chiaramente dalla posizione campestre della sua chiesa, inaugurata il 14 giugno 1639, martedì di Pentecoste. Questa, a navata unica e tendenzialmente barocca e con il tetto a capriate, è intitolata a san Nazario martire ed è stata elevata a santuario della Madonna della Querce nel 1951.

La grande devozione dei fedeli alla Madonna di Querce ha una origine antica e singolare. Dalla documentazione storica pervenuteci, si desume che un eremita di nome Antonio da Lucca, qui residente, ponendo o affrescando in un piccolo oratorio da lui stesso realizzato una immagine sacra della celebre Madonna della Quercia di Viterbo fu l’autore principale del culto. A questo eremita ne successero altri, che vivevano in una casa a forma di torre nelle vesti di guardiani e amministratori a ciò che rimaneva di una vetusta chiesa medievale del IX secolo e dedicata a san Nazario, sita, a quanto sembra, nell’area territoriale o nelle vicinanze, dove tutt’oggi sorge l’attuale.

Di fronte alla chiesa odierna, discendendo un sentiero attraverso il folto bosco di querce, castagni e acacie, dove in estate domina il cinguettio degli uccellini e il frinire della cicala, in breve si giunge ad una solitaria margine del XVI secolo circa, chiamata «cellina» dove, secondo le antiche tradizioni, apparve la Madre di Dio all’eremita dell’epoca, un certo beato Gino da Lucca.

Si dice che, a quei tempi, un terribile incendio devastò tutta la zona delle Cerbaie di Fucecchio e del romitorio di Querce. Gli abitanti, accorsi, pensarono che avesse avvolto tra le fiamme perfino il povero eremita. Come per incanto, questo buon uomo fu ritrovato indenne in quanto il fuoco si era incredibilmente bloccato davanti a lui. La sua immunità fu dovuta ad un evento miracoloso, come rivelò lui stesso ai compaesani attoniti, narrando l’apparizione avuta della Vergine Maria su una pianta di una quercia del luogo. La Madonna, rivolgendosi all’uomo, gli disse che l’incendio sarebbe terminato dove era abbondantemente scaturita l’acqua. Quella di una sorgente incontaminata che ancora oggi mantiene alquanto ristretto il suo decorso secolare.

L’evento miracoloso di cui fu protagonista l’eremita si diffuse con una rapidità impressionante: di casa in casa, di luogo in luogo, di paese in paese. Da sempre il cristiano è consapevole del ruolo e della funzione di Maria Vergine, invocata con vari titoli, nel suo cammino di fede.

La devozione alla Madonna della Querce, conseguentemente, veniva trasmessa di padre in figlio e i pellegrinaggi annuali fino a qualche decennio fa erano notevoli. Fu la grande devozione, in definitiva, a stimolare la costruzione della chiesa attuale, sul cui nell’altare maggiore fu traslata, nel giorno della sua inaugurazione, l’affresco mariano fino allora conservato nella «cellina».

Il santuario della Madonna delle Querce, immerso in una natura esuberante e nei silenzi animati dalla campagna, suggestivo nella severità dell’architettura e carico di storia e religiosità popolare, dovrebbe costituire una meta estiva anche per chi ama l’escursionismo.