Lettere in redazione
Ma il Rotary va a braccetto con la massoneria?
Caro direttore, leggo nell’«Avvenire» del 23 ottobre 2010 che il Rotary Club di Assisi ha consegnato al direttore del quotidiano della Cei il premio «Ideale Rotariano 2010». Personalmente non ho nulla contro il dr. Marco Tarquinio, ci mancherebbe altro. Noto soltanto che i tempi sono cambiati.
Fino a qualche anno fa il Rotary Club era considerato un affilato della massoneria; evidentemente, se adesso consegna dei premi ad alcune personalità nella Chiesa, non lo è più. Ricordo che vent’anni fa, quando ero in vacanza in Italia dalle missioni del Senegal dove ho lavorato per 23 anni, fui invitato dalla sezione del Rotary Club di Brescia, per una conferenza sulle missioni, a cui sarebbe seguita, mi assicurarono, anche una buona offerta (mi diedero una miseria al punto che mi vergognai di loro!). Alla conferenza seguì la cena che mi lasciò di stucco: luci spente, candeline personalizzate davanti ad ogni invitato (la crema di Brescia!): tutti facevano precedere il nome dei presenti con il titolo di «fratello» (non c’era una donna con noi!); pergamene e targhe per tutti…. Accortosi del mio imbarazzo un «fratello» mi si avvicinò e con semplicità mi disse: «Padre, non avrà mica paura. È vero, siamo affiliati alla massoneria ma non si preoccupi perché noi non mangiamo nessun prete!». Il giorno dopo quella conferenza che mi lasciò l’amaro in bocca per l’indifferenza che avevo notato attorno a me e dopo quella cena che non ero riuscito a digerire, preso da vari sensi di colpa andai a chiedere consiglio ad un amico prete il quale, saputo della mia presenza addirittura al Rotary Club, quasi mi minacciò l’inferno. Non mi rimase che chiedere perdono a Dio per la mia ingenuità.
Rinnovando i miei auguri al direttore di «Avvenire» che ha ricevuto questo premio sottolineato da questo encomio: «per aver saputo interpretare l’ideale di servizio che il Rotary pone alla base della propria presenza nella società», io continuo a chiedermi se il Rotary va a braccetto con la massoneria sì o no. Per amor di chiarezza!
Conosco sufficientemente bene Marco Tarquinio per fare almeno due considerazioni: la prima è che qualsiasi premio gli venga assegnato è sicuramente meritato; la seconda è che se ci fosse qualche sospetto del genere a cui lei, caro don Beppino, fa riferimento, altrettanto sicuramente Tarquinio non solo non ne avrebbe dato notizia sul «suo» giornale, ma quel premio non lo avrebbe proprio accettato. Detto questo, pur ammettendo di non essere un esperto in materia, mi sembra di capire che l’eventuale limite del Rotary sia quello del gruppo elitario, ma non credo possa più essere accusato di quell’«indifferentismo religioso» di cui si parlò a suo tempo. Tutt’altro. E la conferma ci arriva addirittura da due Papi: Paolo VI e Giovanni Paolo II. Quest’ultimo, incontrando il Rotary International, volle ricordare il dialogo iniziato dal suo predecessore riflettendo «sugli importanti scopi» e le «benemerite attività» dell’associazione. «Nei vostri sforzi e tentativi per il bene dell’uomo affermò Karol Wojtyla , potete essere sicuri della comprensione e della stima della Chiesa cattolica». E dopo aver espresso anche la propria stima personale, concluse l’intervento con l’augurio che: «Voglia Iddio sostenere il Rotary International nella nobile causa della missione di servizio all’umanità, all’umanità sofferente» (testo integrale).