Opinioni & Commenti
Ma i condoni educano alla legalità?
Il problema è giuridico. Ma solleva questioni d’ordine morale. Cosa dire, che valutazione dare dal punto di vista etico? Va anzitutto precisato che un condono – anche di debiti e abusi come quelli di cui stiamo trattando – è un atto di clemenza e indulgenza non alieno alla giustizia dal volto umano e cristiano. Sicché condonare non smentisce e contraddice la legge e la legalità. Si danno situazioni in cui lo stesso bene comune esige o quanto meno suggerisce la via legale del condono, in particolar modo quando induce gli stessi cittadini ad autodenunciarsi pagando una congrua ammenda. Si arriva così a sanare una situazione altrimenti irreparabile e pregiudizievole per lo stesso bene della comunità civile. Dal che si evincono due condizioni di legittimità etica del condono, e cioè un’esigenza di bene comune e il suo carattere straordinario. Entrambe le condizioni non sembrano essere soddisfatte dalle forme di condono all’ordine del giorno al parlamento italiano. Ne è prova il fatto che forme di condono fiscale vengono approvate con relativa frequenza nel nostro Paese e per giunta nell’ambito di leggi finanziarie che rendono manifesto l’obiettivo monetario da cui sono dettate. Il che ne palesa e denuncia l’indole e la finalità non propriamente umane e sociali. Possono contribuire a quadrare il bilancio annuale dello Stato ma non a tutelare ed elevare lo standard di socialità e di legalità nel Paese.