Vita Chiesa

L’uomo, una moneta con l’immagine di Dio

«Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Queste parole risuonate in ogni chiesa, domenica scorsa, alla lettura del vangelo hanno sempre il sapore dell’attualità. In effetti, soprattutto oggi, la pretesa di laicità dello Stato si sta costantemente confrontando con la presenza religiosa e «pubblica» della Chiesa.

Ecco come un sacerdote – guerrigliero del sud America interpretava le parole di Gesù in riferimento al potere (Cesare). Io non devo nulla a Cesare, perché tutto quello che ha lo ha rubato al popolo. La vera azione evangelica è dunque quella di togliere a Cesare, se necessario anche con la violenza, tutto quello che ha.

Questa invece l’interpretazione «politica» di oggi. Siccome Dio non esiste e non deve esistere, il cittadino non deve niente a Dio ma tutto è dovuto a Cesare.In realtà che cosa significano le parole del vangelo? Senza alcun dubbio che esiste Cesare e che esiste Dio. Ci sono diritti che appartengono a Cesare e diritti che appartengono a Dio. Per chiarire meglio questa realtà Gesù, di fronte ad una moneta, chiede: di chi è l’immagine? Di Cesare, rispondono. Quindi date Cesare quello che è suo.E quando Gesù, di fronte ad uomini e donne deboli, malati, peccatori, chiedeva: di chi sono l’immagine? La risposta veniva da lontano: E Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza. Nella moneta della vita dell’uomo e della donna c’è dunque l’immagine di Dio. Cesare non ne ha alcun diritto. Aborto, eutanasia, clonazione non sono forse il segno di Cesare che vuole sostituirsi a Dio? E la chiesa dovrebbe tacere?

Nella moneta delle libertà di ogni uomo e donna c’è l’immagine di Dio. E Cesare non ne ha alcun diritto. Si è buoni per legge? Si deve essere generosi per legge? Si può amare per legge?

Nella moneta della dignità umana c’è l’immagine di Dio. E Cesare non ne ha alcun diritto. L’uomo ridotto a oggetto, la donna ridotta a merce, i bambini ridotti a pezzi di ricambio, non sono forse il segno che stiamo cedendo i diritti di Dio a Cesare?

E la chiesa dovrebbe tacere? La coscienza dell’uomo, immagine di Dio, non può coincidere con gli interessi di Cesare, che quindi non può sostituirsi alla sua coscienza. La possibilità dell’obiezione di coscienza rimane il segno positivo che ancora Cesare considera l’uomo e la donna, immagine di Dio.