Toscana
Lunigiana sconvolta dall’onda anomala
di Renato Bruschi
Martedì 25 ottobre 2011: una data che resterà nella storia della Lunigiana. Nel pomeriggio di quel giorno, nella valle del Magra, si è riversata una piena d’acqua che, dopo aver minacciato Pontremoli, ha spazzato via, lungo il suo percorso, ponti e argini, fino ad esondare ad Aulla. L’«onda anomala» qui ha raggiunto un’altezza di sei metri. È entrata in città intorno alle 18 ed ha distrutto tutto ciò che ha incontrato davanti a sè. Oltre trecento le auto ribaltate; un centinaio fra uffici, attività commerciali, bar e ristoranti chiusi. E, purtroppo, due le vite spezzate e ingoiate dal fango: Claudio Pozzi, di 60 anni, e Enrica Pavoletti, di 78 anni.
«Un inferno che si è scatenato in pochi attimi hanno raccontato i testimoni quando la gente era a fare la spesa o stava rientrando a casa». Nessuno poteva immaginare che il fiume si sarebbe accanito contro la città sommergendo tutto, anche l’abbazia di San Caprasio, una delle più antiche pievi della Lunigiana, con il suo prezioso museo archeologico. Don Giovanni Perini, parroco della chiesa, ha spalato fango per ore, sforzandosi, con altri parrocchiani, per salvare il salvabile. «Qui non ha funzionato nulla hanno dichiarato diversi sfollati nemmeno i contatti fra le istituzioni. Nessuno ha dato l’allarme, avvisando la popolazione del pericolo imminente».
I danni sono ingenti. L’archivio comunale, con documenti risalenti al XV secolo, è stato invaso dal fango. Anche altre località della Lunigiana sono state gravemente colpite. Le frazioni di Stadano e Parana sono ancora isolate, si raggiungo solo a piedi o in elicottero. Problemi permangono al sistema della rete fognaria e se le linee elettriche principali sono state ripristinate le singole utenze sono attive ancora a macchia di leopardo. Nei giorni successivi all’alluvione, studenti, lavoratori, persone comuni, anche provenienti da lontano, hanno offerto il proprio aiuto. La Caritas diocesana si è attivata per la distribuzione di vestiario e i vescovi della Toscana hanno fissato per domenica 13 novembre una raccolta straordinaria di offerte. Messaggi di solidarietà sono arrivati dalle più alte istituzioni. Il papa Benedetto XVI ha pregato durante l’Angelus. E il vescovo della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci domenica scorsa ha celebrato messa ad Aulla.
La procura di Massa ha aperto un fascicolo: sembra che una devastazione del genere non sia imputabile solo all’eccezionalità dell’evento metereologico. I fronti d’inchiesta vanno in tre direzioni: se la gestione del territorio, anche per quanto attiene al passato, possa ad avere determinato le conseguenze dell’alluvione; se l’allerta meteo, sia stata diffusa nei tempi e nei modi corretti; se la diga di Teglia abbia una qualche responsabilità. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, indicato come commissario delegato per la gestione dell’emergenza in Lunigiana, stima i danni in «almeno 80 milioni». E aggiunge che, dei 65 milioni stanziati dal Governo, «25 dovrebbero arrivare da noi». Per un anno, annuncia Rossi, le accise sui carburanti, in Toscana, aumenteranno di 5 centesimi al litro, per finanziare un fondo di solidarietà per la Lunigiana.
comunicato dei vescovi della Toscana: domenica 13 novembre, raccolta di offerte per gli alluvionati