Prato

Lunedì 22 settembre una festa con i fuochi

di Gianni RossiUno spettacolo mai visto a Prato. Saranno i fuochi d’artificio – nello scenario unico del Duomo e del suo campanile – a suggellare la festa dei 350 anni della Diocesi. Un evento di grande suggestione per un appuntamento che è del tutto speciale. Ma anche un preciso riferimento storico: quando infatti il 28 settembre 1653 fu resa pubblica la notizia dell’istituzione della Diocesi, «si fecero in Prato grandiose processioni», «si ebbero spari di mortaletti e archibugi», «furono fatti fuochi per tutto Prato e luminari alle finestre». 350 anni dopo, nel giorno anniversario, si faranno di nuovo fuochi e si faranno di nuovo processioni. Non sappiamo ancora dire se saranno «grandiose», come furono definite allora, ma di sicuro saranno inconsuete per numero – ben quattro – e per significato. L’appuntamento è alle ore 21,15 in quattro punti diversi della città (vedi in dettaglio, a lato): piazza del mercato nuovo, piazza S. M. della Pietà, piazza S. M. delle Carceri, piazza dell’ospedale (portineria vecchia). Qui, a seconda del vicariato di appartenenza, i partecipanti muoveranno verso il Duomo dopo aver vissuto un significativo momento penitenziale. All’arrivo, previsto intorno alle 21,40, saranno ad attenderli tutti i Vescovi della Metropolia fiorentina (di cui anche la nostra Diocesi fa parte), che saranno presenti al completo: con l’Arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli, che presiederà la celebrazione, il suo nuovo Vescovo ausiliare Maniago, il Vescovo di Pistoia Scatizzi, di Fiesole Giovannetti, quello di Arezzo Bassetti e quello di S. Miniato Edoardo Ricci, oltre ovviamente a mons. Simoni. Presenzieranno in forma solenne i Comuni facenti parte della nostra Diocesi. La celebrazione (non sarà una messa) sarà un rendimento di grazie al Signore per il cammino della nostra Chiesa: si leggerà la Parola di Dio, un brano significativo del Concilio Vaticano II, alcune parti della Lettera Concistoriale di Innocenzo X. E si pregherà per la nostra Chiesa. La celebrazione si concluderà con il rito che più esprime la storia e le radici della nostra fede: l’Ostensione del Sacro Cingolo mariano, prevista in forma straordinaria – essendo al di fuori delle cinque «mostre» canoniche – all’interno e all’esterno della cattedrale. I fuochi d’artificio, che si annunciano insolitamente lunghi e spettacolari, concluderanno nel segno della festa una serata davvero speciale.