Toscana

L’ultimo desiderio di Sandra, i voti perpetui nell’hospice

Sandra Chini, fiorentina, ha potuto fare la professione solenne, come laica consacrata, nel centro di cure palliative pochi giorni prima di morire

Era il suo grande sogno: prendere i voti perpetui come laica consacrata. Lo ha potuto fare nell’hospice Oblate di Firenze dove era ricoverata, il 30 ottobre scorso. La professione perpetua di Sandra Chini, nella struttura dell’’Asl Toscana centro dedicata alle cure palliative, è un momento che non sarà dimenticato. «La cerimonia ha rappresentato un simbolo di speranza, fede e dedizione che resterà scolpito nella memoria di tutti coloro che vi hanno partecipato – sottolinea Paola Poggiali, infermiere coordinatore dell’Hospice – Un evento che ha donato a ognuno una prospettiva nuova sulla cura, intesa non solo come assistenza sanitaria, ma anche come gesto di amore che trascende i confini del dolore. L’hospice Oblate continua a essere non solo un luogo di cura, ma anche un punto di riferimento per lo spirito, un segno di come la fede e il servizio possano fondersi per portare conforto e sollievo anche nelle circostanze più difficili».

Anche la figlia, Francesca, si emoziona ricordando la celebrazione. «Penso sia una cosa bella parlarne. La mamma – racconta – era entrata nei laici missionari della carità dal 2014 ed era la responsabile di Firenze. Un piccolo gruppo che è unito a quello di Bologna, anche se da qualche anno ha chiesto alla diocesi di Firenze di essere riconosciuto. Si appoggia alle suore di Brozzi, dove Sandra andava il giovedì per l’adorazione, e ogni volta che c’era bisogno per attività caritative. Ogni anno rinnovava i voti: adesso aveva raggiunto l’età in cui i voti possono essere perpetui. A settembre avrebbe dovuto fare la pofessione solenne a Bologna ma padre Sebastian Vazhakala, che ha fondato insieme a Madre Teresa di Calcutta la famiglia dei laici consacrati, per motivi di salute non era potuto essere presente. Il rito fu rimandato al 5 ottobre, ma quel giorno la mamma era in coma nel reparto di malattie infettive. Si pensava che non sarebbe più stato possibile. Invece si è risvegliata il 7 ottobre. Prima di entrare in coma aveva detto “Ho ancora troppe cose da fare”, e una di queste era prendere i voti perpetui. Così, mettendo al corrente della situazione i responsabili del movimento, padre Sebastian il 30 ottobre è venuto a Firenze, da Roma. I responsabili dell’hospice sono stati gentilissimi, ci hanno messo a disposizione la sala più bella, la mattina l’abbiamo fatta diventare una chiesa. Abbiamo celebrato la Messa, e durante la celebrazione c’è stato il rito dei voti perpetui. La mamma non ce la faceva a scrivere, quindi ho scritto io per lei».

Un percorso di vita che raggiungeva così la sua compiutezza: «Per la mamma – prosegue Francesca – far parte dei laici missionari della carità è stato un modo di vivere, un modo per seguire Gesù in tutto e per tutto. Ci ha lasciato tanti scritti, quaderni di pensieri e appunti, che sono molto belli. La cosa bella è stato vedere infermieri, dottori, pazienti fermarsi, partecipare a questo momento, commuovendosi. Qualcuno si è avvicinato a mia mamma e le ha detto “grazie di esistere”. È stata una celebrazione molto raccolta ma allo stesso tempo eravamo tante persone che in quel momento parlavano una sola lingua, la lingua dell’amore. C’era tanta tanta luce, un’aria bella, pura, di fede. Padre Sebastian ha detto che la mattina, mentre si preparava per venire a Firenze dicendo le lodi, ha trovato la frase “chi ci separerà dall’amore di Cristo?” e ha sottoineato che la situazione di malattia in cui si è trovata non ha separato Sandra da Cristo, e nemmeno la morte la separerà».

Don Leonardo De Angelis ha celebrato il funerale di Sandra nella chiesa di San Marco Vecchio, a Firenze. «Una vera e propria festa del cielo. Sandra è una di quelle persone che il Papa chiamerebbe “santi della porta accanto”, una persona che ha vissuto fede e amore, i due capisaldi della vita cristiana. Ha conosciuto i laici missionari della carità, ispirati a Madre Teresa, e ha fatto tanto, anche come volontaria al centro francescano, era pronta per qualsiasi cosa ci fosse bisogno».

Tra i voti perpetui e il funerale c’è stata la festa di Ognissanti, il primo novembre: in quell’occasione i familiari di Sandra hanno voluto ringraziare gli operatori dell’hospice: «A voi che siete vicini alla sofferenza delle persone e dei loro familiari, con una partecipazione attiva che è compassione nella vostra preziosa professionalità. A voi che, così operando, rendete la vostra professionalità più ricca e piena, raggiungendo i primi posti di coloro che possono essere “santi” già in vita, buona festa di Tutti i Santi».