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LUCIO MAGRI: SCIENZA E VITA, LA SUA EUTANASIA È UNA SCONFITTA PER LA SOCIETÀ
Il suicidio assistito di Lucio Magri turba profondamente e vanno evitate strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con una morte che ci invita a una riflessione non demagogica. Questo il commento di Lucio Romano, copresidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita, alla notizia della morte a 79 anni, in una clinica svizzera tramite eutanasia, del giornalista e politico italiano. Ogni volta che un uomo si toglie la vita – prosegue Romano – è una sconfitta e una ferita per l’intera società che non ha saputo raccogliere il grido di sofferenza, di dolore, di solitudine che era stato lanciato, e che non è riuscita a prendersi cura di una persona nella massima fragilità. Inoltre, per il copresidente di Scienza & Vita, elogiare questo gesto estremo veicola un messaggio pericoloso e destabilizzante che vede l’eutanasia come unica soluzione alla depressione o ad altro. Giustificare e legalizzare l’eutanasia introdurrebbe nella società una cultura devastante, per cui la soluzione definitiva a problemi estremi sarebbe riposta nella morte volontaria assistita. E’ davvero questo conclude Romano il messaggio che si vuole lanciare a chi si trova in difficoltà? O piuttosto incentivare al suicidio non è che una forma distorta di compassione, una deresponsabilizzazione collettiva spacciata per filantropia?. (Sir)