Lucca

Lucca, Sant’Egidio: “Realizziamo un centro polivalente per i poveri, nella ex mensa ferroviaria”

Tra i servizi previsti non mancheranno la mensa e la distribuzione alimentare. Ci saranno servizi igienici e docce, un locale lavanderia, una sala per conferenze e una per la scuola di Italiano.

“L’idea che la ex mensa delle ferrovie dello stato, uno stabile in disuso ed ormai completamente abbandonato da lungo tempo, potesse essere recuperato e restituito alla collettività per ospitare la Casa della Comunità di Sant’Egidio nella nostra città di Lucca nasce esattamente quattro anni fa quando, all’inizio del 2019, avviammo i primi contatti con Ferrovie dello stato proponendo una prima idea di riqualificazione dei locali”. Raccontano Eleonora Colonnata e Michele Giannelli “Da allora, ed a seguito di un lungo e complesso iter di valutazione, le ferrovie dello stato sono arrivate a formalizzare un contratto di comodato che concede la disponibilità dei suddetti locali siti in via Cavour alla Comunità di Sant’Egidio. L’immobile, come è piuttosto facile constatare anche attraverso una semplice occhiata a quanto si vede dall’esterno, è stato duramente provato dall’abbandono e dall’incuria dell’ultimo decennio almeno. La copertura e le facciate esterne si presentano in evidente stato di degrado, con la presenza di diffuse ed abbondanti infiltrazioni di acque meteoriche dal tetto e di un forte grado di umidità di risalita nelle pareti; alcuni degli infissi esterni sono stati danneggiati, anche irreparabilmente ed andranno recuperati o sostituiti; gli impianti elettrici e termotecnici non sono a norma ed hanno subito un profondo deterioramento causato dalle infiltrazioni e devono, quindi, sostanzialmente essere rifatti ex novo; i bagni esistenti, fortemente degradati, richiedono interventi sostanziali. Con queste premesse e con l’intento di recuperare i locali, ma anche di ‘plasmarli’ sulla base delle tante e diverse attività della Comunità che essi ospiteranno, ci siamo fatti carico di un complesso e lungamente meditato lavoro di studio e valutazione degli interventi e degli allestimenti, da quelli indispensabili a quelli opportuni, fino ad alcuni auspicabili, che messi insieme compongono un progetto complessivo di riqualificazione e recupero funzionale ampio ed importante Da poche settimane abbiamo ottenuto da parte delle Ferrovie dello stato, ente proprietario dell’immobile, il nulla osta formale – intanto – alle opere interne ed agli interventi di manutenzione ordinaria di copertura e facciate (mentre restano oggetto di valutazione un paio di aspetti aventi ad oggetto interventi straordinari in copertura ed in facciata), il che ci mette finalmente in condizione di poter procedere con le relative pratiche edilizie e con l’avvio dei lavori veri e propri che, a questo punto, ci auguriamo di poter iniziare entro breve”.

“I costi della ristrutturazione sono stimati, con perizia preventiva, intorno ai 250mila Euro. L’impegno economico necessario a realizzare il progetto nella sua interezza non è indifferente e la Comunità, che da sempre basa il suo operato sui pilastri del volontariato e della gratuità, non ha certo accesso a risorse straordinarie. Ciononostante fin da quando l’idea di edificare una Casa per la Comunità nella nostra città ha cominciato a farsi concreta ci siamo impegnati a far si che il sogno di un luogo bello e confortevole aperto a tutti e specialmente ai più deboli, alle porte della nostra città, non tramontasse dietro alle tante difficoltà, così ci siamo adoperati nel cercare di reperire le risorse necessarie. Ad oggi, grazie anche alla generosità di alcune aziende che hanno preso a cuore questo progetto e che già hanno stanziato un contributo una tantum o che si sono impegnate a sostenerci nel tempo, grazie a tante piccole donazioni di privati e con l’erogazione di un importante mutuo che abbiamo sottoscritto nel mese di dicembre scorso, siamo in grado di avviare i lavori con la consapevolezza di portare a compimento le opere strettamente necessarie a rendere il centro nuovamente utilizzabile, limitandoci a predisporre quelle ‘prorogabili’ e che, ad oggi, non hanno copertura finanziaria”.

Quindi l’appello: “Per questo, per il completamento dell’intervento nel suo intero e per la copertura dei costi di gestione del centro una volta ultimato, abbiamo davvero bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti affinché quello che oggi è un luogo brutto ed abbandonato divenga, davvero, segno di speranza, casa per tanti e porta – sempre aperta – per chi ha più bisogno nella nostra città. Chi fosse interessato ad impegnarsi con un contributo al progetto e desiderasse maggiori informazioni in proposito può contattarci per email all’indirizzo santegidiolucca@gmail.com o tramite telefono o WhatsApp al 3342829034”.