Lucca

Lucca, nelle parrocchie di San Cassiano a Vico e San Pietro a Vico un finesettimana all’insegna della dolcezza per il Congo

San Cassiano a Vico infatti, ha visto nascere, 55 anni fa, padre Pietro Rinaldi, sacerdote saveriano, che da 22 anni è missionario in Africa. La sua terra di missione è la Repubblica Democratica del Congo, in mezzo a gente provata dalla miseria. Orfani causati guerra, bambini abbandonati che Padre Pietro toglie dalla strada e che hanno bisogno di tutto; malati che non possono curarsi; persone che dormono in strada sul cartone; famiglie che non hanno la possibilità di mandare a scuola i figli. Ordinato sacerdote nel 2004, padre Pietro fino all’ottobre del 2017 ha operato nella periferia di Kinshasa, nella parrocchia di San Bernardo per poi spostarsi a Bukavu come responsabile della casa provinciale dei saveriani. Dopo un periodo di studio a Parigi nel 2019 è rientrato in Italia perché i suoi superiori gli hanno dato un incarico a Tavernerio, in provincia di Como ed attualmente  è rettore della comunità saveriana di San Pietro in Vincoli a Ravenna.

Nonostante la lontananza dall’Africa sospira ogni giorno in attesa di ripartire per la sua Bukawu e segue quotidianamente i problemi della sua missione anche dall’Italia, prodigandosi per aiutare ”i suoi bambini e i suoi ragazzi”.

“Io sognavo e pregavo per rientrare nell’imminente in Congo, il Signore ha disposto altrimenti. I superiori continuano anche oggi a dirmi di aver fiducia e di aiutarli per un tempo non lungo, hanno troppo bisogno del mio aiuto… si vede che devono trasportare tanta legna per l’inverno, per aver così bisogno di un asino”. “È impossibile non amare i congolesi, la loro gioia nonostante la sofferenza, l’entusiasmo nella fede, la saggezza, l’accoglienza e la fraternità. La mia esperienza in Congo è stata bellissima, con tante difficoltà, spesso non dovute al popolo congolese che, al contrario, mi ha guidato per mano per farsi conoscere. Santa Madre Teresa di Calcutta dirà: “Finché avrò fiato darò tutto per la Carità”. Oggi, io dico parlando di me che “fino a che avrò fiato sarò missionario”, ovunque, ma in particolare in terra di missione.”

Le parrocchie di San Cassiano a Vico e San Pietro a Vico pertanto anche quest’anno si attivano e in una nota scrivono: “Il 27 gennaio è il compleanno di padre Pietro e noi volontari vorremmo fare in modo che lui possa continuare ad aiutare quei bimbi, quegli anziani, quei malati! Anche quest’anno, a causa della pandemia, non potremo donare dolci in cambio di offerte. Comunque sia, noi non vogliamo perdere la dolcezza, quella che abita nella profondità del nostro cuore e che è capace di donare anche senza prendere niente per sé, per questo raccoglieremo offerte per la missione. Tutte le offerte raccolte andranno a padre Pietro, senza intermediari ed in modo sicuro, come è sempre stato in questi ventuno anni di solidarietà. Anche con pochi euro, si può salvare una vita”.

Nella stessa nota si specifica: “con 5 euro qui si compra una zanzariera per difendere un bambino dalla malaria, malattia che in Africa è causa di morte per migliaia di persone, e specialmente di bambini sotto i 5 anni; con 7 euro si vaccina un bambino contro la meningite ed altre malattie pericolose; con 10 euro si curano malaria e febbre tifoide, un’associata alla malaria; con 15 euro si offre una stuoia e una coperta per chi dorme per terra oppure sempre con 15 euro si offre un pasto al giorno per una settimana ad un bambino povero; con 20 euro si compra un materasso per coloro che, giovani o vecchi, dormono sul cartone; con 50 euro si può dare a una famiglia un sacco di viveri di prima necessità; inoltre con 50 euro al mese si possono assicurare le cure per la tubercolosi e anche cure particolari per i sieropositivi e i malati terminali di AIDS; con 50, 100 o anche 200 euro, a seconda delle necessità di salute delle giovani o della loro denutrizione, si finanzia l’accoglienza e il parto di ragazze madri che son state cacciate di casa perché incinte; con 100 euro si può sostenere un anziano abbandonato; con 150 euro si può sostenere uno dei bimbi del nostro orfanotrofio; con 200 euro circa si può pagare il ricovero di un malato grave in ospedale oppure pagare poco più di metà anno scolastico a un bambino (le nuove esorbitanti tasse vogliono scoraggiare l’istruzione).