Lucca

Lucca, morto don Giuseppe Sgherri aveva insegnato anche allo Studio Teologico Fiorentino

Le esequie saranno celebrate martedì 1 dicembre, alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Marco. Presiedute dall’arcivescovo Paolo Giulietti, vedranno la partecipazione di numerosi presbiteri e diaconi e tra loro saranno presenti il vicario generale mons. Michelangelo Giannotti, don Franco Raffaelli ora alla Ss. Annunziata in Viareggio e don Marcello Brunini Senior parroco a Valdottavo che, con don Giuseppe, furono ordinati presbiteri insieme nello stesso giorno: il 3 luglio 1965. Don Giuseppe Sgherri era nato a Livorno il 16 gennaio 1942, ma poi con la famiglia ha sempre abitato a San Concordio (Lucca).

Dopo aver compiuto gli studi nel Seminario Arcivescovile di Lucca, il 3 luglio 1965 fu ordinato presbitero. Tra il 1965 e il ’67 fu vicario parrocchiale a Marlia poi, su indicazione di mons. Enrico Bartoletti, andò a studiare Teologia Cattolica all’Università di Bonn (Germania) e Teologia Cattolica e Filologia dell’Oriente Cristiano all’Università di München (Germania) dove si specializzò in Storia della Chiesa antica, Patrologia e Dogmatica. Questo gli aprì la strada della ricerca, a lui molto cara, e dell’insegnamento. È stato infatti autore di numerose pubblicazioni scientifiche, in Italia e all’estero, e ha formato generazioni di studenti, futuri presbiteri ma anche laici, tra Lucca, Firenze e Pisa.

Dal 1978 al 1987 ha insegnato Dogmatica nel Seminario Arcivescovile di Lucca, dal 1979 al 1987 fu Docente di Storia della Chiesa Medioevale e della Riforma nello Studio Teologico Fiorentino e dal 1983 al 1987 insegnò Patrologia nel Seminario Arcivescovile di Pisa. Oltre a questo, dal 1978 al 1987 fu anche Insegnante di Religione prima all’Istituto Professionale “L. Einaudi” di Lucca e poi al Liceo Classico “N. Machiavelli” di Lucca. L’1 dicembre 1991 fu nominato parroco alla Ss. Annunziata dove rimase per venti anni. Dal 1992 al 1996 ha insegnato Patrologia al Seminario Arcivescovile di Lucca. Ai familiari giunge la vicinanza della Chiesa lucchese e dell’arcivescovo.