Lucca

Lucca: Incontri in San Martino, su paure e fragilità dei giovani

Lo scorso anno, con il titolo provocatorio «a modo mio», gli Incontri avevano approfondito da diversi punti di vista l’odierna tendenza – tipica dei giovani, ma non solo – a vivere in modo individualistico le relazioni con Dio e con gli altri, quest’anno l’attenzione è rivolta in maniera più diretta a definire la fisionomia delle giovani generazioni.

Come è stato più volte ricordato dagli studiosi, quando si parla dei giovani si corre il rischio di «farne uno stereotipo», riducendo la complessa e ricca varietà delle espressioni del mondo giovanile ad un prototipo di giovane che non esiste e che, spesso, è solo il risultato di indebite semplificazioni, quando non addirittura, di parziali valutazioni dovute all’incapacità di accettare e comprendere il «uovo» che ogni generazione inevitabilmente esprime.Pur consapevoli di questo rischio, tuttavia ci sembra di poter rilevare che l’elemento che più di ogni altro caratterizza la generazione di giovani con cui ci troviamo a vivere, consista nel fatto che sia tutta più o meno fragile e conviva con un insolito sentimento di timore nei confronti della possibilità di realizzazione dei propri progetti di vita. «I giovani di oggi – ha scritto lo psichiatra Vitorino Andreoli – sono come quei meravigliosi vetri di Murano, straordinari, perfetti, ben vestiti, molto curati, che, tuttavia, hanno dei punti di minore resistenza e basta toccarli perché vadano in frantumi, e sembra impossibile ricostruirli».Il riconoscimento di questa condizione di precarietà non intende affatto trasformarsi in un giudizio moralistico, ma è utile e necessario per prendere consapevolezza della trasformazione antropologica in atto, che interessa le giovani generazioni, ma che interroga anche gli adulti, richiamandoli alle proprie responsabilità educative.Proprio per questo, come già lo scorso anno, gli <+corsivo>Incontri<+tondob> parlano ai giovani e dei giovani, ma intendono coinvolgere anche gli adulti in un approfondimento costruttivo che ha il momento qualificante nell’ascolto di ciò che sta avvenendo intorno a noi.Per far questo ci avvarremo della riflessione di tre esperti che, a diverso titolo, da anni rivolgono la loro attenzione al mondo giovanile.

Nel primo incontro la dottoressa Maria Mucci, responsabile dell’Unità Operativa Urgenze psichiatriche dell’età evolutiva presso l’Istituto «Stella Maris» di Calambrone, porterà la sua esperienza, maturata dall’incontro quotidiano con le fragilità e le paure, che caratterizzano il vissuto di molti giovanissimi e che, spesso, prendono la forma di vere patologie.

Nel secondo incontro, il professor Pier Cesare Rivoltella, docente dell’Università Cattolica di Milano, approfondirà il tema dell’educazione con particolare attenzione al ruolo che in questa ricoprono oggi i media digitali.

Infine, nel terzo incontro, il poeta e scrittore Davide Rondoni, proporrà una riflessione personale volta ad evidenziare le componenti culturali che caratterizzano le fragilità e le paure del mondo giovanile.

I tre incontri, nell’ordine enunciato, si terranno a Lucca nel Salone dell’Arcivescovato alle ore 21 nei giorni 5, 12 e 19 maggio.