Vita Chiesa

Lucca: il rinnovamento nasce dall’Eucaristia

Due giorni di confronto e dibattito tra le diverse componenti della Chiesa di Lucca per aprirsi ad un rinnovamento, non solo strutturale, che i tempi e gli impegni presi con il Sinodo diocesano ormai impongono. Per due sere sacerdoti, laici, religiosi e religiose, consacrati e consacrate si sono lasciati interrogare da una grande icona del volto del Signore Gesù che campeggiava sull’assemblea ed hanno affrontato il tempo del cambiamento, anzi della «riforma» come indicava il titolo del Convegno diocesano «dall’Eucaristia la diocesi in riforma».

I lavori sono stati aperti da una introduzione dell’arcivescovo Italo Castellani che in brevi tratti ha ricordato il cammino intrapreso in questi ultimi anni e le linee pastorali consegnate ormai due anni fa per un percorso articolato ed impegnativo per gli anni postsinodali che la chiesa lucchese sta vivendo, dal tema «La Chiesa di Lucca contempla, annuncia, testimonia il Volto Santo per la vita e la pace del mondo». Ricordando le ragioni di questo Convegno ha sottolineato i «perché» che hanno portato a questa Assemblea: «Avvertiamo ora fortemente la chiamata e il desiderio di essere una Chiesa più evangelica, a partire dai nostri rapporti intraecclesiali. Ci attendono stili di vita più evangelici, più conformi alla nostra consacrazione battesimale e perciò più fraterni. Ci occorre maggiore attenzione e dedizione alle persone e al loro singolare cammino» ha detto il vescovo. «Perché la Chiesa di Lucca oggi riparte “dall’Eucaristia per una Diocesi in riforma”?» ha continuato mons.Castellani. «Perché tale è il cammino, alla luce dello Spirito, tracciato dal Sinodo e confermato anche dal cammino della Chiesa Italiana: “Annunciare il Vangelo in un mondo che cambia”. Come Vescovo di questa Chiesa, sento come peccato personale disattendere le attese di una ‘Chiesa che si è messa in cammino insieme’ per ascoltare la voce dello Spirito».

I lavori sono poi proseguiti con la relazione di don Mauro Lucchesi, Vicario per la Pastorale, nella quale ha toccato i seguenti punti focali. Lo spirito vero della «riforma»: dall’Eucaristia alla vita. È questa verità dell’Eucaristia che pone la chiesa in riforma. Si tratta di vivere in pienezza l’Eucaristia e di vivere a partire da essa tirandone le conseguenze. Quindi riforma è una esigenza costante nella vita della Chiesa per ritrovare la forma della vita cristiana; è un ri-centrarsi sull’essenziale; è per rigenerare, è un atto di fedeltà ed ha risvolti concreti. Di solito – ha proseguito nella relazione – la nostra impostazione pastorale segue uno schema logico e intellettuale: si spendono molte energie per la preparazione ai sacramenti e poche per accompagnare dopo la celebrazione. Diviene perciò essenziale curare il passaggio dall’Eucaristia alla vita, perché questa è l’esperienza del mistero di Cristo celebrato che svela il senso della Scrittura e apre alla vita nuova. La comunità è visibile – e quindi comprensibile – in quell’assemblea convocata a celebrare la pasqua settimanale nell’Eucaristia.

Questo richiede alcuni passaggi: l’Eucaristia sposta la nostra attenzione dalla geografia alla comunità ed invita a rovesciare la prospettiva con cui si pensa l’Eucaristia: non in termini geografici, o di orario ma in riferimento alla comunità. Dove è celebrata l’Eucaristia là si forma e cresce la comunità cristiana. Dopo aver toccato alcuni punti legati alla vita concreta della Chiesa lucchese il relatore si è avviato alla conclusione mettendo a riflessione che la Chiesa vive per percorrere le vie e le piazze dove gli uomini trascorrono la loro esistenza; la questione grande non è quindi riorganizzarsi ma la presenza nel mondo, quello del territorio dove si vive, il mondo dove si lavora… ed ha sottolineato alcune fatiche da affrontare: la mancanza della consapevolezza di esser Chiesa nel mondo per il mondo; una vita ecclesiale ripiegata su se stessa; l’incapacità di una lettura sapiente della realtà che mostra l’azione del Risorto nella storia; una tendenza al lamento e la fatica nel dialogo con i diversi modi di intendere la vita (anche perché spesso considerato come non necessario né importante); la fatica di far diventare passione comunitaria le iniziative di carità, spesso relegate a singoli gruppi.

I lavori sono poi proseguiti con i gruppi di studio e la due giorni si è conclusa con le osservazioni dell’Arcivescovo che hanno toccato alcuni punti sintetizzabili in questa constatazione «occorre un rinnovato e autentico slancio missionario di tutte le componenti del popolo di Dio (presbiteri, diaconi, seminaristi, consacrate e consacrati, fedeli laici) in un mondo che cambia. Una chiesa in dialogo con la città. In vista di un cammino che ci aiuti ad uscire dalla “cattedrale”, insieme ad un popolo che esce dalla “cattedrale” e va incontro all’uomo “ferito” di oggi, valorizzando in questo cammino comune in particolare i fedeli laici».

Alla luce di queste indicazioni il vescovo ha convocato tutta la Diocesi per un’Assemblea che si terrà domenica 3 settembre ore 17 in Cattedrale.L. M.