Lucca

Lucca, diplomata al Boccherini, dal 2013 a Londra con il suo contrabbasso

«Mi trovo a Londra nel quartiere Greenwich dove c’è il meridiano».

A dirlo è Valentina Ciardelli, giovane musicista di Pietrasanta che insegna al Trinity Labane Conservatoire of Music and Dance di Londra e al London Performing Academy of Music.

 «Mi sono diplomata a Lucca in contrabbasso – al Boccherini, ndr – Nel 2013 ho fatto un’audizione per entrare nel Royal College of Music per un master, nel 2016 ho finito e sono rimasta perché avevo vinto un praticantato nella BBC: mi ero trovata in un ambiente fertile. Poi ho cominciato a indirizzare il mio lavoro nella musica da camera e solistica».

 Riusciresti in Italia a lavorare e vivere nella stessa maniera? «Probabilmente no, perché non ci sono gli enti e non ci sono i finanziamenti per poterlo fare. Sto riallacciando i rapporti anche con tante realtà italiane perché le possibilità di emergere in Italia le avremmo, ma non viene catalizzato lo sforzo di collaborazione fra chi ha i finanziamenti e chi organizza eventi. I giovani se non hanno un protettore, l’insegnante o l’agente, hanno vita molto molto dura perché “sono figli di nessuno”. Mentre in Inghilterra, anche se abbiamo mille problemi, c’è una mentalità più meritocratica». Sei soddisfatta dei tuoi risultati? «Anche prima del Covid ho cominciato a mettere su una carriera praticamente da zero con quello che mi piace fare. Poi la pandemia ha stroncato le mie aspettative, le ha messe in stand-by. Mi ritengo all’inizio di ciò che posso fare e che ho da dare. Non sono soddisfatta, ma sono contenta di quello che sono riuscita a fare».   Quali sono le tue attività e i progetti? «Durante la pandemia ho scoperto il piacere di comporre anche per altri strumenti e ho scritto per ensemble da camera, per orchestra: è un progetto di 10 brani che si chiama Backwards, un disco da compositrice. Ci saranno grandi artisti italiani e internazionali, come Gloria Campaner e Anais Drago. Poi c’è il progetto How I met Puccini che è partito online – sul canale Youtube “Zappawoman – Valentina Ciardelli” e sul sito web del Teatro del Giglio di Lucca – ma spero diventi una cosa itinerante per i teatri italiani e stranieri e che sia pubblicata questa opera omnia che ho fatto su tutto il lavoro pucciniano».  Pensi mai a tornare in Italia? «L’Italia, la Toscana per me sono casa e ci sto molto bene: quando torno nella mia zona vedo il mare, le Apuane e sono contenta. Il nido anche per un eventuale futuro, una famiglia, mi piacerebbe farlo in Toscana: poi da lì uno si sposta e viaggia. Come tanti altri che se ne sono andati e magari hanno il desiderio di tornare, abbiamo anche una responsabilità di tornare a fertilizzare con quello che abbiamo imparato anche all’estero: te ne torni a casa e condividi quello che hai imparato arricchendo il territorio: poi bisogna vedere se il territorio è disposto ad accettarlo come un dono o come una presunzione».  Che cosa ti ha insegnato la tua partenza dall’Italia? «Andando via mi sono accorta di quante cose abbiamo e quanto mi manca passeggiare in un centro storico italiano: anche il più piccolo, il più sperduto è sempre un gioiello culturale».