Lucca
Lucca, delegazione diocesana in Giappone in memoria del martirio del Beato Angelo Orsucci avvenuto nel 1622
I cristiani in Giappone sono tutt’oggi una minoranza. La popolazione è in maggioranza shintoista e buddista. Fu il gesuita Francesco Saverio a introdurre nel Paese il cristianesimo nel 1549. Dopo un primo periodo di convivenza, le autorità locali e l’imperatore videro nella nuova religione un pericolo per il Paese e cominciò una feroce persecuzione con esili e uccisioni, sia di preti missionari che di giapponesi convertiti. I cristiani che riuscirono a rimanere in Giappone tramandarono la fede in famiglia, con piccole comunità, ma vissero nascostamente: è il fenomeno dei “Kakure Kirishitan” (Cristiani Nascosti) che, senza preti, coltivarono la fede nel Vangelo di Gesù per 250 anni. Recentemente la RAI ha mandato in onda il film “Silence”, che narra la loro epopea, ed è ancora visibile su Raiplay.
Il fenomeno emerse dalla clandestinità solo nella seconda metà del 1800, quando il Giappone iniziò ad aprirsi e a tollerare anche la presenza di altre religioni. Anche se i cristiani, almeno fino alla seconda guerra mondiale, nel Paese del Sol Levante rimasero invisi e controllati.
Tra i missionari che portarono il Vangelo in Giappone c’è dunque anche un lucchese, nato nel Palazzo Orsucci, in pieno centro storico; sulla facciata in via Guinigi c’è una lapide che ne ricorda i natali. Il 10 settembre 1622, Angelo Orsucci, fu arso vivo vicino Nagasaki insieme ad altri preti e laici, tra cui donne, anziani e bambini. A 400 anni dal martirio la Chiesa di Lucca vuol ricordare la testimonianza missionaria di questo lucchese.
Nel Novecento altri due lucchesi, in Giappone, sono stati missionari. Si tratta di Fedele Giannini (Castelnuovo di Garfagnana 1927–Nirasaki 2002) e Allegrino Allegrini (Brancoli 1926– Saga 2006) entrambi missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere. Il programma del viaggio – di cui sarà dato conto anche sui social della diocesi – è finalizzato quindi non solo alla riscoperta della figura dell’Orsucci, visitando i luoghi della sua prigionia e del suo martirio e per conoscere il ricco patrimonio spirituale e culturale dei “Kakure Kirishitan” (Cristiani Nascosti), di cui molte espressioni materiali dal 2018 sono dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il viaggio sarà anche un’occasione di dialogo interreligioso e di pace. La delegazione visiterà il Museo della bomba atomica di Nagasaki, dove sosterà in preghiera. Incontrerà il monaco buddista Ide di Sainenji. Visiterà varie realtà ecclesiali che vivono da minoranza in un contesto complesso. L’occasione inoltre rafforzerà anche il legame “pucciniano” di Lucca con Nagasaki ove, come noto, è ambientata la Madama Butterfly: le autorità locali offriranno l’opera per la delegazione.
“Ricordare i martiri significa rinnovare la consapevolezza che l’annuncio del Vangelo incontra sempre, anche oggi, resistenze; in molti Paesi si può parlare di vera e propria persecuzione” dichiara mons. Giulietti “Recentemente la Cei ha espresso il proprio appoggio alla Chiesa del Nicaragua, dove il regime ha chiuso le emittenti cattoliche e ha arrestato preti, seminaristi e anche un vescovo, Mons. Álvarez Lagos. Una Chiesa più missionaria deve accettare il rischio di pagare il prezzo della propria testimonianza evangelica e dello stare dalla parte dei poveri e dei deboli”.
Della delegazione farà parte anche l’Università di Pavia, con la professoressa Olimpia Niglio (Facoltà di Ingegneria) che oltre ad aver insegnato in Giappone ha lavorato, per oltre quattro anni, nel gruppo di ricerca giapponese per la messa a punto della valorizzazione del patrimonio culturale del cristianesimo nascosto al fine di includere questi beni nella lista dei siti Unesco. La delegazione lucchese, oltre all’Arcivescovo prevede la presenza di don Daniele Ricci direttore ufficio diocesano pellegrinaggi, e Lorenzo Maffei giornalista (Toscana Oggi). Il prossimo anno una delegazione dell’Arcidiocesi di Nagasaki sarà accolta a Lucca.
A Lucca, il 10 settembre, data dell’anniversario del martirio, si terrà una commemorazione del Beato Angelo Orsucci, al mattino alle ore 10 sotto la lapide posta sulla facciata di Palazzo Orsucci alla presenza del Sindaco di Lucca. Nel pomeriggio – nel Salone dell’Arcivescovato alle ore 17 – ci sarà la presentazione della biografia sul Beato Angelo Orsucci, voluta dal Lions club Lucca Le Mura, scritta da Giovanni Macchia e edita dalla Maria Pacini Fazzi.
Breve nota biografica del Beato Angelo Orsucci
Nato a Lucca l’8 maggio 1573 entrò giovanissimo nel convento domenicano di San Romano. Poi dopo studi a Roma, si dedicò alla missione passando prima dalla Spagna da dove si imbarcò verso le americhe, approdando in Messico nel 1601. Attraversando quel Paese a piedi, partì da Acapulco per le Filippine con un’altra nave. Rimase vari anni a Manila e dintorni, mostrando nella povertà e nell’afflato missionario, grandi doti spirituali e umane, oltre una grande facilità ad apprendere la lingua della popolazione locale. Dopo un breve rientro in Messico, ritornò nelle Filippine dove nel 1618 realizzò il desiderio di andare a portare il Vangelo in Giappone: consapevole di mettere a rischio la propria vita, perché già erano iniziate le persecuzioni e le uccisioni. Visse per cinque mesi ospite di una famiglia giapponese convertita al cristianesimo, poi fu catturato e imprigionato per 4 anni fino al giorno del martirio. Durante le sue esperienze missionarie, scrisse varie lettere anche ai familiari a Lucca e, sorprendentemente, ne scrisse anche dalla prigionia, probabilmente con l’aiuto di qualche guardiano compiacente. Dalla sua testimonianza scritta sgorga il desiderio di dare la vita per Gesù, in una di queste lettere scrisse: “Io sono contentissimo per il favore che Nostro Signore mi ha fatto e non cambierei questa prigione con i maggiori palazzi e cardinalati di Roma”.