Lucca

Lucca, 450° anniversario della fondazione dell’Ordine dei Chierici della Madre di Dio

Domenica 1° settembre a Lucca si terranno, in memoria di San Giovanni Leonardi e della fondazione dell’Ordine, una messa solenne alle 17.30 nella Cattedrale di San Martino al termine della quale si terrà una processione verso la chiesa della Rosa dove tutto si concluderà con una preghiera

Dipinto realizzato da Giovanni Muscio nel 2006 presso la chiesa di San Lorenzo degli Speziali a Roma

Il 1° settembre di 450 anni fa San Giovanni Leonardi (Diecimo 1541 – Roma 1609) fondò a Lucca nella Chiesa di Santa Maria della Rosa la congregazione e dei «Preti Riformati della Beata Vergine» che poi con decisione di Papa Gregorio XV assunse il definitivo nome di Ordine dei Chierici della Madre di Dio nel 1621.  Ancora molto venerato nella natìa Diecimo, il Leonardi (proclamato Santo nel 1938 da Pio XI) è patrono dei farmacisti perché prima di prendere la via del sacerdozio studiò da speziale proprio a Lucca (una lapide in piazza Parigi nel centro storico di Lucca ne ricorda il passaggio).

Fu personaggio centrale nella riforma cattolica tra ‘500 e ‘600 e con il suo zelo apostolico e missionario nei confronti dei bambini, dei giovani e poi dei popoli delle terre lontane ideò a Roma la Congregatio de Propaganda Fide, per secoli al centro delle opere della Chiesa per l’evangelizzazione dei popoli, in particolare d’oriente. Dunque la prossima domenica 1° settembre a Lucca si terranno, in memoria di San Giovanni Leonardi e della fondazione dell’Ordine, una messa solenne alle 17.30 nella Cattedrale di San Martino al termine della quale si terrà una processione verso la Chiesa della Rosa dove tutto si concluderà con una preghiera.

A tutte le celebrazioni saranno presenti l’Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti e il superiore generale dell’Ordine padre Antonio Piccolo. L’ordine è presente in varie parti del Mondo ed ha la sua Casa Generalizia a Roma (Santa Maria in Portico in Compitelli) ma ha la sua chiesa più antica a Lucca: dal 1580 infatti, cioè dai tempi di San Giovanni Leonardi, a questa congregazione è affidata la chiesa di Santa Maria Corteorlandini (per i lucchesi, Santa Maria Nera). 

Il messaggio congiunto di mons. Giulietti e padre Antonio Piccolo

Carissimi fratelli e sorelle, 

1. Il primo settembre ricorrono i 450 anni dalla Fondazione dei Chierici Regolari della Madre  di Dio, nati nella Città di Lucca, dove lo Spirito ha trasformato Giovanni Leonardi, il  farmacista-speziale, in un prete che ispirò il suo ministero alle parole del profeta Isaia – rilanciate da Gesù a Nazaret – mi ha mandato a guarire le ferite dei cuori spezzati (Is 61, 1;  Lc 4, 16-21). 

È questa parola di salvezza che Giovanni (padre Giò o prete Giovanni come tutti lo  chiamavano) sente forte dentro di sé e che decide di donare a tutti i malati nel corpo e nello  spirito, soprattutto ai più piccoli, senza trascurare giovani, adulti e anziani, malati. “Quando si cantava quel versetto del salmo 112, saldo è il suo cuore, confida nel Signore – scrive P. Marracci uno tra i primi biografi – tutto interiormente si sentiva commuovere e  riempire il cuore di fiducia e di speranza in Dio. Anche con gli atti esterni dava a conoscere  chiaramente quanto bene si adattassero proprio a lui quelle parole”. 

2. Un piccolo gruppo di persone viene attirato dalla sua parola nuova ed efficace, dal suo  esempio di coerenza e dal suo stile di vita autentico e gioioso. Il suo volto, sempre sereno, colpisce alcuni giovani che, incontrandosi con lui, fanno esperienza di una vita diversa e si  sentono sempre più attratti dal Crocifisso-risorto, misura di tutte le cose.  Accade così che Cesare Franciotti e Giovan Batista Cioni, due giovani della nobiltà lucchese,  insieme a Giorgio Arrighini, il primo settembre del 1574 iniziano a vivere insieme nella  chiesa della Rosa, per sperimentare – non senza difficoltà, problemi, conflitti… – una vita  piena. I consigli di padre Giò offrono loro un intenso programma di vita: santi per santificare,  liberi per liberare, discepoli per evangelizzare. La ricetta da vivere è semplice e ardita: vivere  come gli apostoli in una Chiesa bisognosa di cambiamento e di riforma. L’Ordine nascente – che presto si allarga, perché l’esperienza cristiana autentica è contagiosa  – viene dedicato alla Gloriosa Vergine Maria, l’Assunta in cielo, la donna totalmente  realizzata e piena di gioia, perché ha custodito, generato, e praticato la Parola, e praticandola  ha trovato la sua felicità, divenendo segno di consolazione e di speranza per tutta la Chiesa e per ogni singolo cristiano. 

3. È una comunità piccola e giovane quella che accoglie la nuova esperienza suscitata dallo  Spirito: l’iniziatore, il padre Giò (33 anni), da soli due anni prete; Giorgio Arrighini (28 anni); Giovan Battista Cioni (18 anni); Cesare Franciotti (17 anni); Giulio Franciotti (16 anni). Dopo  qualche mese, si aggiungono altri tra i 18 e i 25 anni. Le Chroniche e i documenti  contemporanei, che ci informano sulla loro vita, attestano il continuo lavorio su sé stessi di questi giovani, al fine di vivere con sempre maggiore prontezza lo spirito apostolico. Sono  disposti ad ogni sacrificio: hanno lasciato la sicurezza della casa paterna per vivere in  comunità, ma a volte non c’è nemmeno da mangiare! 

Molti di loro sono nobili; tutti rinunciano al rango, agli studi o alla professione, per qualcosa  di più grande: seguire Cristo per vivere in profondità il Vangelo. Non tutto va bene e la vita  riserva delle prove, ma loro non mollano.  

Cosa fanno questi “matti”, come li chiama la gente? Pregano, annunciano il Vangelo, avvicinano i coetanei, motivano con entusiasmo la loro scelta; soprattutto si sentono felici e  realizzati, tanto che iniziano a contagiare altri e le autorità si vedono costrette a intervenire per contenere il fenomeno. Il Leonardi, soprattutto, è un giovane prete che affascina e attira: sembra burbero, ma nasconde una giovialità e una tenerezza sorprendenti. Una regola vige fra tutti, ispirata alla Vergine della Rosa: vivere l’obbedienza, che è bella e  profumata come una rosa, ma difficile e pungente come le sue spine. Un’obbedienza prima  di tutto al Vangelo, poi alle necessità spirituali della Città e della Diocesi di Lucca, infine alle  persone che sono desiderose di ascoltare e vivere la Paola di Dio nella concretezza della  propria vita. L’obbedienza, quindi, genera l’ascolto; l’ascolto il dialogo; il dialogo il  discernimento; il discernimento l’annuncio e la testimonianza. 

5. Quella che all’inizio poteva sembrare un’esperienza stravagante appare ben presto a molti  qualcosa che assomiglia molto da vicino a quanto accadeva nella prima comunità cristiana.  Alcuni testimoniano che durante la preghiera nella chiesa della Rosa, le pareti e le pietre  dell’antica cinta romana paiono infuocarsi e che si possono sentire con forza l’azione e la  presenza dello Spirito. Anche qualche vescovo di passaggio in città afferma che in quella  piccola comunità si stanno rivivendo le pagine degli Atti degli Apostoli, per il clima fraterno,  per la viva contemplazione della bellezza del Volto Santo, il Crocifisso-risorto, per l’azione  pastorale rivolta ai bambini attraverso il Catechismo, infine per l’evangelizzazione degli  adulti in forme aggiornate e creative, pionieristiche per quel tempo. 

6. Quando il Vangelo si diffonde, diventa segno di contraddizione e le prove aumentano: la  comunità che da una parte vede crescere il numero dei simpatizzanti, si attira anche un buon  numero di nemici, per motivi politici, culturali, economici e sociali.  

Ripensando a quei momenti, San Giovanni Leonardi era solito parlare dell’Ordine della  Madre di Dio come di una piccola barchetta che, per le avversità avute, sarebbe dovuta  affondare e dissolversi, ma che nonostante le turbolenze navigava ancora nel mare aperto  della storia, della Chiesa e del mondo. 

7. Il Vescovo di Lucca, dopo dieci anni di esperienze indimenticabili e di vita esemplare, nel  1583 approva la comunità, riconoscendo in essa una buona vigna che ha prodotto molti frutti  maturi e augurando che ne produca ancora e di migliori. È ora chiaro a tutti che si tratta di  un’opera di Dio. D’altra parte i religiosi si impegnano decisamente a crescere e maturare nello  Spirito, senza porgli ostacoli, per diventare giorno dopo giorno migliori operai nella vigna del  Signore. 

8. Oggi, a 450 anni di distanza, ringraziamo il Signore per questa piccola barchetta, che dalle  mura di Lucca è giunta in diverse parti del mondo: in Europa (Italia e Regno Unito), in  America latina (Cile e Colombia), in Africa (Nigeria) e in Asia (India e Indonesia). Ha saputo mantenere e propagare lo stile pionieristico delle origini e, con una dose di creatività dono  dello Spirito, i suoi figli, i Chierici regolari della Madre di Dio, hanno annunciato il Vangelo  a tutte le genti. 

Ringraziamo il Signore per i tanti fratelli che, nell’osservanza quotidiana e nello spirito di  fede, hanno dato tutto se stessi a Dio e al prossimo per realizzare un annuncio evangelico  nelle forme sempre più aggiornate della pastorale di ieri e di oggi. I frutti sono stati  abbondanti, maturi e dolci: in 450 anni di vita dell’Ordine tra i Leonardini non sono mancati vescovi, letterati, scienziati, teologi, catechisti, predicatori, missionari, archeologi, musicisti, che hanno offerto un contributo alla Chiesa e al mondo. Tanti religiosi e preti, consegnandosi  a Dio e lasciando fare a lui, in una sottomissione piena di obbedienza, hanno offerto una  testimonianza di come è possibile vivere il Vangelo ed essere felici. Molti dei loro nomi sono  stati dimenticati dagli uomini, ma vivono nel cuore di Dio. 

Ringraziamo il Signore anche per tutti i fratelli e le sorelle laici che hanno accolto con gioia  la possibilità di vivere e lavorare nelle opere e istituzioni diverse e sempre nuove che l’Ordine  ha compiuto, collaborando alla fatica e alla gioia di evangelizzare e partecipando di uno stesso  carisma. Essi sono – ieri e oggi – come una sola famiglia con i religiosi dell’Ordine. 

9. La gratitudine e la gioia di questi 450 anni possano risvegliare in tutti il desiderio di non  limitarci a raccontare una storia antica, ma di impegnarci per costruire il cammino futuro. La  Chiesa di oggi, come indica Papa Francesco, ha bisogno di un processo di riforma centrato  sulla gioia del Vangelo, da vivere e da testimoniare con forza attrattiva e con spirito di  obbedienza e servizio. Il mondo di oggi – soprattutto le nuove generazioni – ha urgente  necessità di accogliere da uomini e donne appassionati nell’annuncio, una ricetta di vita  buona, che consenta di edificare l’esistenza personale e comunitaria nella pace, nella giustizia,  nella custodia di ogni persona e dell’intero Creato. 

Anche la Chiesa di Lucca è impegnata da quasi trent’anni in un serio cammino di riforma  missionaria, che in questo tempo di visita pastorale si misura con le diverse caratteristiche ed  esigenze delle Comunità parrocchiali della Diocesi, nella prospettiva di un nuovo  protagonismo laicale e nel ruolo decisivo della comunità nella trasmissione della fede alle  nuove generazioni. 

I progetti del Signore non si sono accorciati e la sua grazia non viene meno: buttiamoci in lui  ed egli, gonfiando le nostre vele, ci farà salpare per rotte inesplorate, perché possa continuare  l’avventura del Vangelo. La prossima canonizzazione della concittadina Elena Guerra,  apostola dello Spirito Santo, ci conferma in questa fiducia: “Anche nella nostra epoca, di  fronte alle miserie che affliggono il mondo, molti sono scoraggiati, e rinunciano o sono tentati  di rinunciare allo sforzo, o almeno di rallentarlo […]: il vigore dello Spirito Santo può  sostenere i cristiani nelle lotte per il bene e far loro superare felicemente le contraddizioni e  le difficoltà” (San Giovanni XXIII, Discorso in occasione della beatificazione di Elena  Guerra, § 8). 

10. La felice coincidenza del 1574 e del 2024 come anni di preparazione al Giubileo ci offre innanzitutto l’opportunità di chiedere perdono per gli errori, gli sbagli, le inadempienze, le  colpe, gli scandali, le scelte non coraggiose, le paure e i peccati che in quattro secoli e mezzo  di vita hanno punteggiato il cammino dell’Ordine. Davanti a Dio misericordioso e  compassionevole e davanti a tutti voi, fratelli e sorelle di ieri e di oggi, invochiamo il perdono,  così come l’aiuto per discernere le infedeltà e vivere la riconciliazione come una festa che  rimette in gioco la vita. 

Promuovere la pace nella costruzione di comunità riconciliate e riconcilianti è l’appello  rivoltoci dal santo Padre nel recente messaggio per il XV Centenario dell’Apparizione di  Santa Maria in Portico, dalle origini sede romana dell’Ordine. “La vostra vita fraterna sia  opera di evangelizzazione, segno efficace del mandato di Cristo all’amore vicendevole e  gratuito, via maestra per mostrare l’appartenenza a Cristo e unica via per la pace perfetta e  duratura”.  

11. In secondo luogo, accogliamo con gioia l’opportunità di farci con tutti i cristiani  “pellegrini di speranza”, abbracciando il futuro con fiducia e pazienza, permettendo a Dio di  agire nella nostra vita e nella storia, chiedendo a lui il dono del discernimento e della  comunione ecclesiale. 

Nelle incertezze che condividiamo con tanti nostri contemporanei, siamo ancora convinti che  è Cristo la misura di tutte le cose e che in lui non resteremo delusi. 

12. “Trahe me post te” (trascinami dietro di te) è un’espressione carica di significato spirituale  che Giovanni Leonardi spesso ripeteva, rivolgendosi alla Vergine Maria. Questa frase esprime  il desiderio ardente di vivere una vita di santità, lasciandosi guidare completamente dagli  insegnamenti del Vangelo. Seguendo l’esempio di Maria e ispirandoci alla devozione di San  Giovanni, cerchiamo anche noi la santità nelle azioni quotidiane: ogni piccola scelta, ogni  gesto di amore e di comprensione può avvicinarci a una vita più conforme a Cristo. Così come  il santo Fondatore si rivolgeva alla Vergine Maria per essere guidato, anche noi possiamo  chiederle di aiutarci a superare le sfide della vita con forza e fede, per giungere alla pienezza  della nostra vocazione. 

13. Celebreremo solennemente i 450 anni della fondazione dell’Ordine con una solenne  Eucaristia nella Cattedrale di San Martino – lì dove San Giovanni contemplava il Volto Santo  – il 1° settembre seguita dalla processione alla chiesa della Rosa. Nel corso del prossimo  Avvento, dedicato alla Madre di Dio come “Porta del Giubileo”, la testimonianza di San  Giovanni Leonardi e dei suoi discepoli ci aiuterà a entrare con entusiasmo nell’“anno di grazia  del Signore”. 

Invitiamo fin d’ora tutti, in particolare i cittadini di Lucca e la famiglia OMD, a prendere parte  con gratitudine e gioia a questi appuntamenti, per ricevere dal ricordo del passato energia e  stimoli per quanto il Signore ci chiede di edificare nell’oggi e per il domani. 

A quanti arriverà questo Messaggio giungano anche la gioia del cuore e la pace serena del  Signore crocifisso e risorto e della Vergine beatissima assunta. 

Vi salutiamo e vi benediciamo tutti di vero cuore. 

Lucca, 15 Agosto 2024 

Solennità della B.V. Maria Assunta in cielo 

+ Paolo Giulietti  Arcivescovo di Lucca  

P. Antonio Piccolo  Rettore Generale OMD