Toscana

LOTTA ALLA POVERTÀ: 116 MILIONI DI PERSONE SI SONO ALZATE IN PIEDI PER LO «STAND UP!»

Oltre 116 milioni di persone in 131 Paesi, ossia il 2% della popolazione mondiale, lo scorso fine settimana si sono alzate in piedi per chiedere ai governi di mantenere le promesse e porre fine alla povertà. I numeri e i particolari della grande mobilitazione “Stand up! Take action” promossa dalla Campagna del Millennio delle Nazioni Unite e dalla Global call to action against poverty, sono stati forniti oggi in una conferenza stampa a Roma. Il Guinness dei primati ha già certificato l’iniziativa come “la più grande mobilitazione di massa”. Dei 116 milioni di persone che hanno organizzato eventi ed iniziative contro la povertà, la maggior parte ha fatto “stand up” in Asia (oltre 73 milioni). Oltre 24 milioni hanno partecipato in Africa, più di 17 milioni nei Paesi arabi, 950.000 in Europa (di cui 400.000 in Italia), 200.000 in America Latina e altrettanti in Oceania, 123.000 nell’America del Nord. Il record di partecipazione va alle Filippine, con più di 35 milioni di persone (un terzo della popolazione), ma anche in Bangladesh si sono alzate oltre 13 milioni di persone. A Jakarta e in altre città dell’Indonesia vi hanno preso parte più di 450.000 musulmani in 1500 moschee, mentre ad Ahmedabad, in India, lo “stand up” ha coinvolto 30.000 tifosi di cricket. In Rwanda 10.000 persone si sono riunite in uno stadio, in Uganda l’intero Parlamento si è alzato in piedi. “I cittadini di tutto il mondo hanno mandato un segnale chiaro ai governi”, ha detto Marina Ponti, direttrice per l’Europa della Campagna del Millennio. Rispetto allo scorso anno (quando si alzarono 43 milioni di persone) è aumentato il numero di persone coinvolte e l’efficacia degli eventi. Segno “che le persone contestano le decisioni dei leader, che spendono miliardi per risolvere la crisi finanziaria ma non sono disposti ad impegnare 40 miliardi di dollari contro la povertà”. Takumu Yamada, di Oxfam international, ha ricordato che, grazie agli Obiettivi del millennio, oggi “30 milioni di bambini in più hanno accesso all’istruzione”. Ma oggi “si corre il rischio che i progressi fatti finora vengano cancellati dalla crisi finanziaria ed alimentare: i poveri che vivono con meno di un dollaro al giorno dovranno scegliere tra il cibo o la scuola”. La partecipazione, in Italia, di 406.599 persone, sarà invece, per le tante realtà che vi hanno preso parte (tra cui Caritas, Acli, Agesci, ecc.) “un modo per ricordare a governo e parlamento la capacità di mobilitazione degli italiani”, secondo Sergio Marelli, presidente dell’Associazione ong italiane. Anche perché, ha denunciato Egizia Petruccione, del coordinamento di ong Cini, “i tagli alla prossima finanziaria ridurranno del 56% le risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo, e l’Italia raggiungerà il suo minimo storico in 20 anni”.Sir