Si chiude domenica 9 settembre la mostra de «L’arte orafa, dal gioiello etrusco alle moderne interpretazioni». Gli organizzatori si sono prefissi di rappresentare il collegamento ideale tra passato e presente, evidenziando l’abilità dei maestri artigiani e orafi attraverso i secoli. Non si poteva trovare, per esporre a Cortona la produzione odierna accanto a quella dei maestri etruschi, romani e rinascimentali, una sede migliore e più significativa di Palazzo Casali che ospita il Maec, prestigioso museo dell’Accademia Etrusca. Tutto nasce dalla genialità di chi sa coniugare l’antico con il moderno, l’ispirazione e la linfa vitale con al passione per l’oreficeria etrusca, della quale era instancabile studioso e profondo conoscitore mio figlio Willy che, prima ancora di venire colpito dal male, propose ai suoi colleghi e ai suoi insegnanti di organizzare una mostra tematica per esporre la produzione di ciascuno. Purtroppo non è riuscito a realizzare il suo sogno che si avvera oggi per iniziativa del fratello Franz e di dodici orafi appartenenti a generazioni diverse, ma accomunati da un’altissima professionalità e padronanza delle tecniche che li rendono capaci di trasformare il metallo prezioso in autentiche opere d’arte. Willy ora non è più tra noi, ma sarebbe sicuramente molto felice di vedere realizzato, proprio nella sua città, quanto ha lungamente auspicato e desiderato. Quando sono vento a sapere che era in preparazione una mostra orafa a lui dedicata sono stato pervaso da una grande emozione e mi riesce ancora difficile descrivere la gioia che ho provato. Valerio Pagani