All’interno delle iniziative promosse dalla Provincia di Arezzo, l’istituto comprensivo di Loro Ciuffenna, ha organizzato un corso di formazione per genitori sul tema: «Rischio e pericolo nei comportamenti giovanili». Il corso si è svolto in tre incontri ed ha visto la partecipazione di esperti in materia di sicurezza, tra i quali i rappresentanti dell’arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato. Le tematiche affrontate sono state indirizzate verso le prime devianze giovanili come: l’abuso di alcool, l’uso di sostanze stupefacenti, sicurezza stradale e bullismo. La domanda centrale sulla quale si è sviluppata la riflessione è stata quella di come scoprire gli atteggiamenti a rischio e come prevenire il disagio e il malessere.Una delle risposte emerse è che un giovane, per crescere in armonia con se stesso, deve avere alla base una “cultura della legalità” e che la scuola va intesa come luogo in cui ci si confronta con gli altri, dove rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta. Per queste ragioni la scuola deve essere protagonista nella diffusione della cultura della legalità, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e per una società più giusta. La condizione primaria per uno sviluppo dell’autentica legalità trova la sua motivazione radicale nella moralità dell’uomo, nel senso dell’etica come dimensione irrinunciabile della persona.Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un’autentica cultura dei valori civili. Si tratta di una cultura che intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni. Educare alla legalità aiuta a comprendere come l’organizzazione della vita personale e sociale si fonda su un sistema di relazioni giuridiche; sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possono considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette. Educare alla legalità vuol dire in primo luogo praticarla: le regole non devono essere presentate come comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. Per recuperare e per affermare il valore di questa cultura, occorre promuovere il concetto di cittadinanza fondato sulla coscienza di due principi essenziali: quello del «diritto» e quello del «dovere», sul rispetto dell’altro, delle regole e delle leggi.Michele Nocenti