Cultura & Società

Loppiano, all’astrofisico Suleiman Baraka il premio internazionale «Renata Borlone, donna in dialogo»

Il Premio, giunto alla quarta edizione, è destinato ai cultori della ricerca scientifica e punta a promuovere il dialogo con quanti, anche in campo accademico, s’impegnano per una cultura che coniughi il rigore scientifico con la dignità della persona umana. Il Comitato scientifico del Premio ha conferito il riconoscimento a Baraka mettendo in luce quanto la sua ricerca scientifica sia attenta ai valori umani e alla pace come attestano le sue parole alla notizia del Premio: «Questo premio in onore di Renata Borlone, che molto ha operato a favore della società, per me è un’ulteriore spinta e incoraggiamento a mettere la scienza e la sua bellezza al servizio dell’umanità, della pace fra i popoli e permettere alle giovani generazioni di aprirsi alla speranza malgrado le difficolta, e ostacoli in cui si possono trovare».

Originario di Gaza, Suleiman Baraka, ha conseguito nel 2007 un dottorato in astrofisica presso l’Università «Pierre e Marie Curie» di Parigi; nel 2010 fonda e dirige il Centro di astronomia e scienze dello spazio della Al-Aqsa University a Gaza. Attualmente è titolare della Cattedra Unesco in Astronomia, astrofisica e scienze dello spazio nello stesso Ateneo. Collabora con Nasa, Esa, Cnes e Roscosmos per «cercare di risolvere i problemi che riguardano i veicoli spaziali» ed è membro di diverse comunità scientifiche internazionali come l’American Geophysical Union (2005); l’European Geophysical Union (2011); l’International Astronomical Union (2015). Quest’ultima, nel 2016, ha finanziato un suo progetto di divulgazione scientifica il cui messaggio è far comprendere alle nuove generazioni che la pace è possibile.

Il Premio «Renata Borlone, donna in dialogo» è stato istituito dall’Associazione culturale Renata Borlone in collaborazione con l’Istituto universitario Sophia per onorare la memoria di Renata Borlone (1930-1990), focolarina, per oltre vent’anni corresponsabile di Loppiano e ora serva di Dio. Ricca di valori umani e spirituali, Renata nutriva una particolare passione per la scienza che percepiva come strumento privilegiato per la costruzione dell’unità della famiglia umana. Nelle precedenti edizioni il riconoscimento è stato assegnato al fisico Ugo Amaldi del Cern di Ginevra (2006), all’astrofisico Piero Benvenuti dell’Università di Padova (2013), alla scienziata Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern di Ginevra (2015).