Toscana

L’obiezione è ancora una virtù…

di Filippo Ciardi«Il mio servizio… la mia obiezione» sarà il tema del corso regionale di formazione per obiettori di coscienza che si svolgerà lunedì 25 e martedì 26 novembre, presso la Casa della pace di Pax Christi a Tavarnuzze (Fi).

L’incontro residenziale è pensato come un momento comunitario di formazione per i circa sessanta giovani in servizio civile presso le Caritas diocesane toscane, che lo hanno promosso. Marcello Suppressa, uno degli organizzatori, spiega che «con l’avvicinarsi della fine della leva obbligatoria per i giovani maggiorenni l’interesse per l’obiezione di coscienza sta calando, ma noi vorremmo invece rilanciarne il valore, in primo luogo per gli obiettori stessi. Anche gli ultimi di loro hanno diritto ad un’adeguata formazione per la loro crescita umana e spirituale e lo svolgimento del loro servizio. Con questa iniziativa vogliamo offrire loro un’opportunità di confronto reciproco e ribadire che gli obiettori sono ancora una risorsa preziosa nel tessuto sociale della nostra società». Lunedì 25 si comincerà con l’accoglienza dei partecipanti e la presentazione del corso, a cura di don Francesco Guglietta, collaboratore della Caritas di Firenze.

In entrambe le giornate sono previste delle relazioni, seguite da gruppi di lavoro e da assemblee plenarie. Si vuole così esaltare la partecipazione dei giovani rendendoli protagonisti mediante il loro contributo attivo sui temi che saranno trattati. L’argomento principale dell’incontro formativo sarà “il conflitto”. Il primo giorno si parlerà di quello interiore e interpersonale, che gli obiettori possono vivere in prima persona a contatto con gli altri operatori delle Caritas diocesane e con le persone che beneficiano del loro intervento. La conflittualità, intesa come tensione che può trasformarsi anche in confronto positivo, è stimolata proprio dalle esperienze forti che i giovani vivono nei dieci mesi di servizio civile. «Quello che si cercherà di fare – spiega Suppressa – è fornire degli strumenti per saper affrontare il conflitto nelle sue diverse forme e per risolverlo a vantaggio di tutte le parti in causa. Di questo tema parlerà in particolare Paolo Nicosia, professore del corso di laurea in Scienze per la pace dell’Università di Pisa». Durante la prima giornata si celebrerà anche la messa e dopo cena alcuni membri di Pax Christi presenteranno ai giovani l’esperienza del movimento nel campo della pace.

Il martedì si parlerà dei conflitti nel macrolivello e la relazione di don Andrea Bigalli, vicedirettore della Caritas diocesana di Firenze, sarà incentrata sulla figura di don Lorenzo Milani ed in particolare verterà sul tema «l’obbedienza non è più una virtù». «La lezione del priore di Barbiana – sostiene don Bigalli – è ancora attuale e può fornire una chiave per interpretare il senso dell’obiezione di coscienza come scelta sul piano della cittadinanza, dei diritti, della mentalità, che porti anche oggi ad affermare un progetto positivo e nonviolento in risposta al crescente militarismo e alla minaccia di nuove guerre. Vorremmo che dall’incontro emergessero anche riflessioni e proposte da portare all’esterno, in altri ambienti, e valori da trasferire innanzitutto nel nuovo servizio civile volontario, perché non si perda quello che di bello gli obiettori hanno costruito in tutti questi anni».

Il corso di formazione si colloca infatti nel processo di trasformazione del «Coordinamento regionale degli obiettori Caritas» in un nuovo soggetto che si chiamerà «Caritas toscane per la pace», che, senza perdere il ruolo avuto fino ad ora, si porrà come riferimento per la chiesa toscana nella gestione del nuovo servizio civile e per l’educazione alla pace e alla mondialità, in accordo con la Conferenza episcopale regionale.