Vita Chiesa

Lo straordinario potere delle parole

L’unità delle persone, la ricerca di ideali comuni, la fatica della costruzione di una società giusta e non solo tollerante, ma aperta al diverso, così che ognuno abbia il proprio posto e il proprio spazio nel seno della storia: tutto questo è oggetto dei comuni intenti di molti uomini e donne che ancora popolano qua e là i paesi della Terra e si sforzano perché la giustizia diventi il terreno buono dove sfoci la pace. Proprio così: tutti cerchiamo la pace. E c’è un qualcosa, nella nostra esistenza, che può essere tramite di pace, di giustizia, di amore o, al contrario, può trasformarsi in strumento di morte. Questa piccola entità ha vita propria, una volta che la lasciamo sbocciare, ma tocca a noi far sì che sia veramente portatrice di vita. Si tratta di uno spazio di creatività e un tramite di realtà sublimi che viene affidato a tutti noi.

L’«oggetto» in questione è la «parola». Ovvero, quella unità minima del linguaggio umano che forma, insieme ad altre parole, una frase, e quindi un messaggio, un’idea, un progetto. Forse non pensiamo mai a tutto ciò che c’è di sconfinato e alla grande promessa che è presente, in potenza, in ogni parola che esce dalla bocca di ognuno di noi. Essa vive perché noi glielo permettiamo, ma poi ha una vita propria. Esce da noi, dalla nostra mente, dai pensieri e dai sogni, oppure dalla rabbia, dal disgusto, dall’amore, dalla grinta. La parola è un soffio divino, è il potere che Dio dona all’uomo di creare un qualcosa di nuovo, e quindi è un qualcosa che ci rende simili a Lui, perché Lui solo può veramente creare. Le parole riempiono l’aria della Terra, e danzano nel cielo di ogni luogo. Si incontrano quelle degli uomini che cercano in esse un non linguaggio, ovvero una separazione, e quelle dei santi, che volano alto e arrivano a sfiorare la Parola divina, perché si trasformano in vita, in comunione, in amore.

Osserviamo le nostre parole, guardiamole mentre prendono forma e lasciano la nostra interiorità per affacciarsi all’esterno. Non lasciamo che si perdano nel mondo senza che portino ad altri un tassello in più nella ricerca del bene e della Vita vera. Prendiamo coscienza del potere che ci è stato affidato. Lasciamo che esse diventino note di una melodia unica e irripetibile che, insieme a quelle degli altri, formerà l’armonia di un mondo nuovo. Esso non potrà nascere se non attraverso parole di vita, specchio di un cuore riconciliato e plasmato dalla Parola per eccellenza: Cristo, il Verbo di Dio.Suor Mirella Caterinadelle contemplative domenicane di Pratovecchio