Cultura & Società
Lo sbarco sulla luna un evento per la tv
«Vai piano», dicono da Houston. «Cinque piedi e mezzo, due metri, piano ancora» dicono da terra: «Go». «Ha toccato il suolo lunare». Tra gli applausi una voce: «No, non ha toccato» contraddice Ruggero Orlando che segue l’allunaggio in diretta dalla base americana. Niente da fare, Stagno è ormai lanciato e declama una frase solenne e, dicono, a lungo meditata. «Qui ci pare che manchino ancora dieci metri », replica ancora Orlando. Lo studio esplode in una risata mentre Stagno insiste: «No, Ruggero se abbiamo ascoltato bene la comunicazione fino adesso, da due metri e mezzo non si passa a dieci». Orlando non sembra ascoltarlo: «Ha toccato in questo momento». Un applauso fragoroso interrompe l’imbarazzante colloquio.
Resterà nella storia della televisione italiana il battibecco tra Stagno che tenta di «rubare» a Orlando la cronaca dell’allunaggio e anticipa di qualche minuto il primo storico passo di Neil Armstrong sul suolo lunare, facendo andare su tutte le furie, il corrispondente dagli Usa. E ancora non si sa chi avesse ragione.
Il lungo collegamento per la «telecronaca del secolo» dura ventotto ore, dalle 19,30 del 20 luglio 1969 alle 23,30 del 21, e impegna la Rai che in ogni sede ha giornalisti, ospiti e programmi speciali dedicati alla Luna. Nella sede centrale, lo Studio Tre di Roma, Andrea Barbato, Piero Forcella e Tito Stagno conducono l’interminabile diretta, mentre Ruggero Orlando commenta l’avvenimento dagli Stati Uniti.