Livorno
Livorno, il nuovo libro di don Paolo Razzauti con Mauro Zucchelli
La presentazione mercoledì 9 ottobre alle ore 17,30 alla Palazzina Pancaldi
La nobildonna rapita che viene rilasciata chiamando l’abitazione di un sacerdote. Il dialogo top secret fra un prelato e alcuni terroristi rossi detenuti all’interno di un convento di suore evacuato. Le liturgie con i bimbi del catechismo sotto il tendone del circo per rendere meno isolate le famiglie dei circensi. Il quartiere che raddoppia e l’esigenza di una chiesa nuova ma che sia comunità anziché solo muri. La voglia di partecipazione che contagia le parrocchie e le spinge a occuparsi del quartiere, del rinnovamento conciliare, dei servizi sociali. C’è questo e molto altro nel libro di monsignor Paolo Razzauti, a Livorno per tutti semplicemente don Paolo. E con “tutti” non ci si riferisce solo a chi sta all’ombra dei campanili, ma anche a chi in chiesa non ha mai messo piede.
In vista dell’inizio dell’ottantesimo anno di età, racconta la sua vita in un libro dal titolo “Piazza Grande. Un’agorà senza confini”, edito da Pharus, la casa editrice della diocesi. L’ha scritto a quattro mani insieme a Mauro Zucchelli, cronista del Tirreno per oltre quarant’anni. Don Paolo torna con la memoria alla propria infanzia in famiglia (e anche, attraverso gli occhi del padre Mario, a com’era Livorno prima che lui nascesse); agli anni del seminario e del rinnovamento conciliare; agli inizi come giovane prete a San Jacopo e poi, con don Betti, a Sant’Agostino; ai vent’anni in servizio a Antignano con la costruzione della nuova chiesa di Banditella; all’incarico di vicario generale come braccio destro del vescovo Coletti; ai dieci mesi in cui ha retto la Chiesa livornese come amministratore diocesano; all’esperienza da rettore del seminario per seguire gli aspiranti preti. Attenzione, però: come dice don Paolo, «qui non si parla di me, cioè di un singolo, ma del protagonismo di un “noi”, cioè delle nostre comunità».
Mercoledì 9 ottobre alle ore 17.30 nella Palazzina Pancaldi, all’interno dello stabilimento balneare, il libro verrà presentato pubblicamente: insieme agli autori, ne discuteranno Vannino Chiti (che è stato presidente della Regione, ministro e vicepresidente del Senato), Cristina Grieco (ex assessora regionale e presidente di Indire, ora neo-provveditora) e Luca Collodi (viceresponsabile del canale italiano di Radio Vaticana); moderatore Roberto Bernabò, per lunghi anni al Tirreno come direttore, poi nel team al vertice del Sole 24 Ore e ora di Class Editori. Perché questo titolo? «Don Paolo è una piazza, senza divieti e senza porte, ognuno lo può incontrare», l’ha detto il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, al 50° di sacerdozio di don Paolo. Il libro non nasce come autobiografia individuale: c’è la persona ma dentro la comunità e nell’arco di tutta questa esistenza l’ “io” trova senso dentro un “noi”. L’avventura umana e spirituale di un prete ma anche l’evoluzione della Chiesa, i cambiamenti nella mentalità collettiva, le trasformazione della città nel paesaggio urbano e nelle persone. Per questo motivo, al racconto di don Paolo si accompagnano, di periodo in periodo, brani in cui Zucchelli cerca di descrivere le tendenze di fondo di quanto in quella fase si muove in città.