Livorno

Livorno amica della famiglia

Con l’approvazione del documento “Livorno amica della famiglia”, è arrivato a una prima conclusione significativa il percorso avviato poco più di un anno fa nell’ambito del Progetto Culturale diocesano.Il vescovo, monsignor Giusti, che ha partecipato attivamente agli ultimi tre incontri di approfondimento con il gruppo di cattolici impegnati in politica, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, auspicando che i principi affermati nel documento vengano ora presi sul serio dai politici e si concretizzino in iniziative da realizzarsi nelle sedi istituzionali competenti.Il percorso è cominciato nel gennaio del 2012 quando, nella sala del Consiglio Comunale di Livorno, si svolse un importante incontro pubblico sul tema di un nuovo welfare comunale per la famiglia a cui parteciparono il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, il professor Belletti, il sindaco di Livorno, Cosimi, e il Vescovo, monsignor Giusti. In quella sede fu lanciata l’idea di impegnarsi per progettare misure efficaci per promuovere e tutelare il ruolo sociale della famiglia anche nella nostra città.Da quel momento l’ambito politico del Progetto Culturale ha promosso una serie di incontri tra i cattolici livornesi impegnati in politica per verificare la fattibilità di questo impegno. Si è arrivati così alla fine del 2012 ad impostare una bozza di documento su cui molti degli interessati hanno riflettuto e dibattuto in varie occasioni fino ad arrivare all’approvazione definitiva pochi giorni fa a Montenero.Nel documento vengono indicate quattro proposte concrete di intervento che tendono a rendere la città più amica della famiglia, come auspicato già nell’incontro pubblico di un anno fa. Le proposte si realizzano in quattro ambiti: quello della tutela della vita, quello delle politiche abitative a favore della famiglia, quello delle politiche fiscali di competenza dell’ente locale e quello della multiculturalità.Per ognuno di questi ambiti vengono indicate questioni concrete su cui proporre modifiche come, ad esempio, nell’ambito della tutela della vita la promozione di consultori pubblici e privati più in linea con lo spirito della legge 194 sull’interruzione di gravidanza.Alla base di ogni proposta c’è il principio che la spesa sociale del Comune, molto rilevante dal punto di vista quantitativo, “deve essere riqualificata e riequilibrata a favore delle giovani generazioni per offrire una prospettiva di futuro alla città”.Nello stesso documento si attribuisce importanza notevole all’introduzione di misure di equità familiare nella fiscalità comunale partendo “dal rafforzare e rimodulare le misure specifiche per il calcolo dei carichi familiari, per le famiglie con figli numerosi, con disabili a carico, con neonati, con bimbi in età scolastica”. In questo ambito, che riguarda le varie addizionali comunali, tariffe sui servizi pubblici e altre imposte locali, la possibilità di promuovere la famiglia e il suo insostituibile ruolo sociale diventa effettiva e, quindi, meritano di essere approfonditi gli strumenti da utilizzare a questo scopo.Varato il documento, si apre quindi la fase della realizzazione degli obiettivi proposti con il contributo dei diversi esponenti politici intervenuti nella discussione, tra i quali numerosi consiglieri comunali.Il Progetto Culturale rimette subito in agenda il tema famiglia con un incontro pubblico che si terrà il prossimo 15 febbraio presso la Sala della Provincia con l’intervento del sociologo Sergio Belardinelli che presenterà i risultati delle più recenti indagini svolte sull’argomento.